Il più alto tribunale amministrativo dei Paesi Bassi, la Divisione Giurisdizionale Amministrativa del Consiglio di Stato olandese, il 4 marzo ha applicato in 4 sentenzeil provvedimento rivolto ai figli dei migranti residenti di lungo periodo, meglio conosciuto come "perdono per i bambini." In tutti i casi il segretario di stato per la sicurezza e la giustizia, Fred Teeven, si è rifiutato di rilasciare i permessi di soggiorno sulla base di tale misura, perché gli stranieri in questione non sarebbero stati sottoposti a controllo.
Il provvedimento stabilisce che gli stranieri beneficiano di un permesso di soggiorno se sono sottoposti a controllo. Secondo Teeven, gli stranieri soddisfano questo requisito quando sono monitorati dal Servizio Immigrazione e Naturalizzazione, dall'Agenzia nazionale per l'accoglienza dei richiedenti asilo, dal Servizio rimpatri, dalla polizia dell'immigrazione o dall'agenzia per la tutela legale Nidos.
Secondo il Consiglio di Stato, c'è da aspettarsi un atteggiamento attivo da parte dello straniero irregolare al fine di rimanere sotto il controllo delle agenzie di cui sopra. Il fatto che uno straniero abbia mantenuto il contatto con altre autorità, come un comune, non è sufficiente in quanto tali autorità non si occupano dell'attuazione delle politiche dell'immigrazione, sostiene il Consiglio di Stato.
Il segretario di Stato presuppone di perdere le tracce dello straniero la cui richiesta di asilo è stata respinta e che quindi tocchi a lui dimostrare di voler continuare ad essere controllato dal Servizio rimpatri. A questo proposito, il Consiglio di Stato non è d'accordo con Teeven. Il fatto che il Servizio rimpatri e il Servizio Immigrazione e Naturalizzazione facciano rapporto al segretario di Stato non significa che lo straniero non sia più controllabile soltanto perché ha esaurito tutte le vie legali.