Ad aprile dello scorso anno una studentessa olandese ipovedente ha fatto domanda di iscrizione ad un corso presso il ROC (Centro di Formazione professionale regionale e per l'educazione degli adulti) della città di Hoorn, per un programma di formazione sull'erogazione di servizi legali. Ha preso parte ad un'intervista motivazionale con un coordinatore sanitario e un supervisore educativo ambulatoriale appartenente a Visio, il centro specializzato nella cecità e ipovisione. Entrambi hanno svolto un ruolo di consulenza alla scuola in merito alla richiesta della giovane donna. All'inizio di maggio dello scorso anno, la studentessa si è sentita dire al telefono che non era stata ammessa al programma per via della sua ipovisione. L'11 giugno 2014 la scuola le ha inviato la seguente email:
“Come le ho comunicato ieri durante la nostra chiacchierata, non sarà ammessa al programma per l'erogazione dei servizi legali. Come parte integrante della formazione professionale pratica, vengono esaminati i compiti fondamentali del servizio al cliente e l'elaborazione della documentazione. Dal momento che lei non sarebbe in grado di portare a termine questi compiti essenziali per via della sua ipovisione, non potrebbe concludere il programma e conseguire il diploma. Pertanto si è deciso di non ammetterla al programma.”
La studentessa ha presentato un reclamo al ROC in quanto si è sentita discriminata sulla base del suo handicap/malattia cronica. In una lettera datata 1 luglio 2014 la scuola ha comunicato alla studentessa che sarebbe stata provvisoriamente ammessa al programma e ha posto una serie di pre-requisiti per la sua ammissione definitiva. Un esperto esterno avrebbe dovuto valutare se ci fossero o meno ostacoli che avrebbero impedito alla studentessa di completare con successo il programma. La studentessa non era daccordo con l'ammissione provvisoria e si è rifiutata di accettarla. Si è in seguito iscritta ad un altro ROC, questa volta ad Amsterdam, dove è stata accettata per lo stesso programma senza alcun pre-requisito. Ha presentato il suo caso all'Istituto Olandese per i Diritti Umani perché si è sentita discriminata dalla scuola di Hoorn.
Parità di trattamento in caso di handicap o malattie croniche
In Olanda tutti gli alunni e gli studenti con dei limiti hanno il diritto ad un sostegno per ricevere, se possibile, l'istruzione nella scuola che scelgono. Così è previsto dalla Legge sulla Parità di Trattamento in caso di handicap o malattie croniche. A questo proposito, non importa se il limite è fisico, mentale, intellettuale o sensoriale. Tuttavia, deve trattarsi di un limite permanente.
Spetta alle scuole stabilire se è possibile accogliere o meno lo studente realizzando adeguamenti efficaci, per esempio un'assistenza potenziata per uno studente autistico. L'assistenza potenziata non si applica soltanto nel caso di adeguamenti che ragionevolmente non è possibile attendersi dalla scuola. Occorre una valutazione caso per caso rispetto al fatto che la limitazione impedisca la partecipazione all'istruzione, o se degli adeguamenti efficaci costituiscono invece la soluzione migliore.
Sentenza dell'Istituto Olandese per i Diritti Umani
Inizialmente la studentessa era stata rifiutata dal ROC perché non sarebbe stata in grado di completare tutto il programma per via del suo handicap visivo. Durante l'intervista motivazionale, sono state presentate "procedure di assunzione rinnovate per i nuovi iscritti” al ROC. L'obiettivo di questa innovazione era di mettere in grado gli studenti di richiedere sostegno nel completare con successo i programmi desiderati. Tuttavia, il ROC non ha adottato quel sostegno integrativo per metterla in grado di seguire il programma e ha semplicemente rifiutato la sua domanda. Inoltre, dai documenti emerge che la scuola non ha prestato attenzione ai consigli del coordinatore sanitario e del supervisore di Visio, i due esperti che avevamo considerato la studentessa idonea per il programma. Ormai, il ROC ha riconosciuto che la procedura di richiesta della studentessa non era niente di particolare:
“La scuola riconosce che durante la gestione della sua domanda le cose non sono andate come avrebbero dovuto. Sia per quanto riguarda la procedura, poiché la scuola ha tenuto la donna in una situazione di incertezza per troppo tempo, sia per quanto riguarda il merito della domanda. La scuola è stata erroneamente guidata dall'impossibilità, mentre avrebbe dovuto concentrarsi sui possibili adeguamenti. E' quindi possibile che la donna avesse rinunciato a presentare la domanda quando alla fine ha ricevuto la comunicazione che sarebbe stata accettata sulla base di condizioni particolari.”
L'Istituto Olandese per i Diritti Umani ha stabilito che il ROC ha discriminato la studentessa sulla base del suo handicap prima respingendo la sua domanda e poi accettandola a certe condizioni.
Autore: Nina Kesar