Il Comitato Helsinki Bulgaro (BHC) condanna fortemente la marcia di protesta che ha avuto luogo venerdì 12 settembre, con lo slogan “Vietiamo BHC.” E' stata organizzata dal partito politico Unione Nazionale Bulgara – Nuova Democrazia (BNS-ND) e dal gruppo Facebook Movimento per la Protezione della Patria. BHC condanna anche l'inazione delle autorità bulgare relativamente alle numerose gravi illegalità commesse durante l'evento.
Alla manifestazione hanno partecipato il nazionalista Boyan Stankov-Rassate, membro della direzione di BNS-ND, ed Elena Vatashka e Radenko Grigorov dell'Associazione dei Tifosi del Calcio Bulgaro.
Insulti e minacce di stupro
La protesta è terminata di fronte alla sede del Comitato Helsinki Bulgaro. Durante il cammino verso il Comitato, e in presenza di agenti di polizia in uniforme, un rilevante gruppo di partecipanti ha violato il codice della strada. Chi si è radunato fuori dall'ufficio di BHC ha rivolto varie minacce e insulti all'organizzazione e ad alcuni dei suoi operatori che erano presenti in ufficio a quell'ora.
Le minacce e gli insulti includevano, “siete morti,” “se non fosse ancora chiaro, lo chiariamo noi, più arrabbiati e più forti,” “tirate su barre di sicurezza e comprate giubbotti anti-proiettili,” “aspettatevi di essere linciati,” “sporca, puttana di merda,” “Diyarbakir sta aspettando ... ed è peggio per le strade buie di Sofia, dove non ci sono telecamere "," bastardi "," scimmie "e "vi appenderei a testa in giù. "
Una donna che stava visitando l'ufficio di BHC è stata minacciata di stupro. Durante la dimostrazione, sono state fatte richieste di vietare le attività di tutte le ONG in Bulgaria. Gli slogan cantati erano essenzialmente costituiti da pubblici incitamenti a odio e discriminazione sulla base della razza o etnia.
Questi insulti e minacce sono stati fatti in presenza di bambini e agenti di polizia in divisa, che non hanno reagito in alcun modo.
Il Silenzio del sindaco di Sofia
Il giorno della marcia, BHC ha scritto al sindaco di Sofia Yordanka Fandakova invitandola ad emettere un divieto di manifestazione, a causa degli obiettivi della marcia e di analogo comportamento tenuto da molti dei partecipanti in precedenti manifestazioni pubbliche. In una lettera al Comune di Sofia, BHC ha sostenuto che uno degli organizzatori della protesta, BNS-ND, è un'organizzazione neo-totalitaria che, pur essendo tollerata dalle autorità bulgare, è nota per le sue attività razziste e xenofobe e per il suo rifiuto dei principi della democrazia e dei diritti umani. Il sindaco si è mostrato indisponibile a tutti i numerosi tentativi di chiamata. Ad ora, BHC non ha ricevuto risposte dal sindaco o da altri funzionari comunali.
Durante la manifestazione, i dimostranti hanno esibito striscioni con il simbolo nazionale-socialista usato dal partito BNS-ND – un martello incrociato e una spada. Si tratta di una versione modificata del simbolo del Fronte Nero – un gruppo politico attivo in Germania nei primi anni '30 il cui fondatore, Otto Strasser, era stato espulso dal Partito Nazista.
Crescente retorica contro i diritti umani
Questo caso è un ulteriore atto di persecuzione politica contro BHC in ragione del suo lavoro in difesa dei diritti umani in Bulgaria. Ad inizio 2014, l'Agenzia Nazionale delle Entrate ha ordinato e condotto una verifica fiscale sul Comitato Helsinki Bulgaro su segnalazione del partito Movimento Nazionale Bulgaro (VMRO), un'altra organizzazione a tendenza neo-totalitaria. La verifica è giunta in risposta alla segnalazione che BHC aveva rivolto al procuratore generale riguardo alla marcia con slogan xenofobi, organizzata dal partito VMRO e dall'”Associazione dei Tifosi del Calcio Bulgaro” a novembre 2013.
BHC rileva con preoccupazione la tendenza ad una crescente frequenza e popolarità di una retorica contro i diritti umani e le ONG nel paese negli ultimi anni, così come una tendenza dei partiti politici ad abbracciare tali discorsi. La libertà di riunione pacifica e la libertà di associazione sono diritti umani fondamentali, come stabilito dalla Costituzione della Repubblica di Bulgaria e da vari trattati internazionali firmati e ratificati dalla Bulgaria.
L'esistenza e il funzionamento delle organizzazioni della società civile sono tra le caratteristiche di una società democratica e un valore fondamentale. Minandoli si minano le fondamenta di una democrazia e di una società civile. C'è un pericolo intrinseco nelle richieste di chiudere le ONG e nei tentativi di delegittimare il loro lavoro in ragione dei loro finanziamenti da parte di donors stranieri, poiché tali richieste sono sempre di per sé antidemocratiche e xenofobe.
Nello stesso tempo, l'inazione delle autorità bulgare, incluse le forze dell'ordine e le autorità comunali, è inquietante e sintomatica. BHC intraprenderà un'azione legale di fronte alle autorità competenti contro gli organizzatori e partecipanti alla dimostrazione, così come contro le autorità statali e comunali, se verrà riscontrato che la loro inazione è stata di per sé illegale.