Undici ONG rumene, tra cui APADOR-CH, chiedono le dimissioni del Primo Ministro Victor Ponta per abuso del suo potere di decretazione d'urgenza. Le organizzazioni hanno scritto la scorsa settimana all'ombudsman nazionale chiedendogli di rivolgersi alla Corte Costituzionale in merito ad un recente decreto d'urgenza che ha autorizzato il governo a modificare 26 leggi riguardanti vari settori.
Il decreto in questione è il secondo emesso nel 2015 e gli è stato dato il nome apparentemente neutrale “Decreto urgente per modificare altre disposizioni normative.” In realtà esso comprende 26 decreti d'urgenza. E' stato pubblicato direttamente nella Gazzetta Ufficiale del 13 marzo, senza essere preventivamente pubblicato sul sito del governo in modo da favorire il dibattito pubblico.
Strategie
Le ONG ritengono che si tratti di una strategia attraverso cui il governo prova a nascondere la mole dei decreti di urgenza che produce. Il governo rumeno è stato criticato molte volte sia dalla società civile che dalla Commissione Europea per l'abuso di potere nel produrre decreti d'urgenza.
Il governo sta sostanzialmente sostituendo il Parlamento. In tal modo, la Romania è governata dai decreti d'urgenza, emessi a seconda dei capricci dei ministri, senza un dibattito pubblico e senza essere adeguatamente valutati dal legislatore costituzionale.
Questa è la sesta segnalazione di questo tipo inviata all'ombudsman da aprile 2014. Continuiamo a fargli presente che il governo sta emettendo decreti d'urgenza che devono essere rinviati alla Corte Costituzionale perché non sono né urgenti né costituzionali.
145 decreti all'anno
Secondo uno studio di APADOR-CH, negli ultimi dieci anni (2004-2014) la Romania si è trovata in una situazione di emergenza ogni tre giorni. I vari governi hanno prodotto un totale di 1.548 decreti d'urgenza, in media 145 decreti all'anno.
E' improbabile che uno stato democratico membro dell'Unione Europea si trovi continuamente in una situazione di emergenza per oltre dieci anni. Per questo motivo, APADOR-CH fa presente all'ombudsman che è un suo preciso compito riportare tale anomalia alla Corte Costituzionale. Ci si aspetta che l'ombudsman “difenda i diritti e le libertà dei cittadini nelle relazioni con le autorità pubbliche.”