Stato di diritto
Per la terza volta la Polonia è stata sottoposta alla procedura di revisione periodica universale (UPR). A differenza delle precedenti revisioni, tuttavia, quella di quest'anno, tenutasi il 22 settembre, ha incluso raccomandazioni sulla tutela delle fondamenta dello stato di diritto.
La
crisi costituzionale in atto e l'indipendenza della magistratura sono
stati tra i temi chiave discussi nelle raccomandazioni. Il governo
polacco ha accettato le raccomandazioni, ma ha sostenuto che ogni
modifica al funzionamento di organi come la Corte Costituzionale sono
state introdotte nel rispetto del parere della Commissione di Venezia
e in conformità con gli standard internazionali.
Libertà dei media
Il governo ha anche accettato le raccomandazioni relative alla tutela della libertà di parola e di informazione dei media. Allo stesso tempo, il governo ha dichiarato di "non aver alcuna influenza sui contenuti offerti dai mezzi pubblici di informazione".
Simili dichiarazioni sono state incluse nella relazione del governo presentata al Consiglio dei diritti umani ad inizio anno. Nella relazione, il governo ha rilevato che "la libertà di espressione e la libertà dei mass-media sono alcuni dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione polacca. Stiamo al momento considerando l'avvio di azioni supplementari per migliorare il pluralismo dei media e l'accesso a strumenti di comunicazione di massa."
Tuttavia, la relazione non ha rivelato quanti giornalisti sono stati licenziati dai media pubblici da gennaio 2016 e non ha presentato la descrizione precisa della direzione delle riforme programmate.
Discriminazione
Una
delle questioni fondamentali trattata nelle raccomandazioni alla
Polonia è stata la lotta alla discriminazione e ai crimini di odio.
Il governo non ha accettato le raccomandazioni che hanno richiesto il
reinsediamento del Consiglio per la prevenzione della discriminazione
razziale, della xenofobia e dell’intolleranza, sostenendo che le
funzioni del Consiglio erano già state acquisite da altri organi
amministrativi.
Il governo ha invece accettato le raccomandazioni
relative alla lotta contro i crimini di odio. Le raccomandazioni
hanno suggerito l'estensione dell'elenco dei crimini di odio
aggiungendo i reati motivati dall'omofobia e dalla transfobia.
Il
governo ha altresì accettato la raccomandazione di proseguire sulle
politiche per i diritti delle persone con disabilità e di applicare
le sentenze della Corte EDU sull'accesso all'aborto.
La dichiarazione della Helsinki Foundation for Human Rights (HFHR)
Durante
la sessione, HFHR ha presentato una dichiarazione in cui ha
sottolineato la crisi costituzionale in atto, le minacce
all'indipendenza dei media e lo spazio operativo ridotto per la
società civile.
Nella dichiarazione, HFHR ha espresso la speranza
che le raccomandazioni accettate vengano adeguatamente riesaminate e
attuate dal governo. D'altra parte, l'organizzazione ha espresso le
sue preoccupazioni circa il processo di "regresso democratico"
in atto in Polonia e la conseguente crisi dello stato di diritto.
La dichiarazione di HFHR è disponibile qui.