Il 17 gennaio il Parlamento Europeo ha votato per fermare l'esportazione di dispositivi di sorveglianza pericolosi verso paesi che violano diritti. Il voto è un passo in avanti nella protezione di attivisti, difensori dei diritti umani, giornalisti e cittadini di tutto il mondo dalle violazioni di diritti umani provocate dalle tecnologie per la sorveglianza. "Serve trasparenza da parte degli stati membri su tali pratiche e i dati sulle licenze per le esportazioni devono essere pubblici", ha dichiarato Antonella Napolitano, coordinatrice del programma Libertà Civili nell'Era Digitale di CILD.