All'inizio di aprile è stato pubblicato il Rapporto 2016 dell'Internet Watch Foundation (IWF) britannica. Il rapporto rivela che oltre un terzo di tutti i siti pedo-pornografici sono collegati a server olandesi.
Di tutte le pagine web pedo-pornografiche, il 37% si appoggia a server olandesi, secondo la ricerca realizzata dall'IWF e il numero di siti pedo-pornografici è aumentato del 20% nel 2016, arrivando ad un totale di 2416 siti web. Su questi siti c'erano 57,335 link a foto di abusi su minori.
La maggior parte delle vittime sono ragazzine
Il rapporto annuale mira a rafforzare l'intervento globale contro le immagini di abusi sessuali su minori. L'IWF è, insieme a ECPAT International, un partner importante di WePROTECT Global Alliance, volta a combattere lo sfruttamento sessuale dei bambini. IWF collabora con 51 hotlines in 45 paesi, come Dutch Meldpunt Kinderporno (Hotline Abusi su Bambini), con società internet internazionali e con la polizia.
In oltre la metà dei casi denunciati a IWF, l'età stimata dei bambini va dai 2 ai 10 anni (oltre il 53%). Circa il 2% dei casi riguarda bambini tra 0 e 2 anni, e il 45% tra 11 e 15 anni.
Rispetto agli anni precedenti, la percentuale di bambini tra i 2 e i 10 anni è diminuita, mentre è aumentata la percentuale di bambini tra gli 11 e i 15 anni. Inoltre, l'89% dei materiali consisteva in foto di ragazze, il 5% di ragazzi e il 5% entrambi. C'è anche una tendenza evidente alla condivisione online di immagini auto-prodotte con webcam e smartphone.
“Fulcro” in Olanda
E' preoccupante anche il fatto che il 60% dei materiali online di abusi sessuali su minori si trovino su server europei, e che la maggioranza, oltre un terzo (37%), si trovi su server olandesi. Il mese scorso Hotline Child Abuse ha denunciato che l'82% del materiale di stampo criminale nel 2016 si appoggiava a server olandesi.
Le buone infrastrutture digitali in Olanda sono la principale ragione di questo, ma l'uso della tecnologia avanzata dovrebbe consentire di intervenire contro questo problema.
Defence for Children – ECPAT chiede un intervento più deciso. Inoltre, i giovani dovrebbero essere più consapevoli dei rischi e dei pericoli e questo dovrebbe essere un tema strutturato dell'educazione sessuale obbligatoria.
Contributo di Defence for Children