Lo stato punitivo: se non riesci a risolvere un problema, vietalo
Le persecuzioni e le discriminazioni contro i senzatetto non sono una novità in Ungheria; sono iniziate fin da quando Fidesz è salito al potere nel 2010 e continuano da allora. Nell’estate 2018, con una maggioranza di due terzi, il parlamento ha punito i senzatetto in tutto il paese, rendendo ancora più difficili le vite dei gruppi sociali più vulnerabili. La normativa sui reati minori è stata modificata con il settimo emendamento alla Legge Fondamentale, entrato in vigore il 15 ottobre 2018.
I grandi cambiamenti provocati dagli emendamenti
Il governo ha tolto alle comunità locali il diritto di prendere decisioni su questo tema. Finora, i governi locali avevano il diritto di decidere se vietare il vagabondaggio nel loro territorio, ma d’ora in poi, essere senza fissa dimora è un reato in tutto il paese e i senzatetto saranno considerati autori di reato.
Finora, violare le “regole di residenza usando spazi pubblici come abitazioni” era punito con lavori socialmente utili o multe. Le nuove disposizioni introducono invece il carcere per i trasgressori. Le precedenti norme non sono quasi mai state applicate dalla polizia: dalla fine del 2016 non è stata avviata nessuna procedura nei confronti di chi dorme in strada. Secondo un’inchiesta giornalistica, è prevista una grande operazione di polizia per il 16-17 ottobre, in occasione della Giornata Internazionale contro la Povertà 2018, per “spazzare via” i senzatetto dagli spazi pubblici.
In base al nuovo regolamento, se qualcuno viene trovato a dormire in strada per tre volte, entra in azione la macchina punitiva. La polizia può intervenire contro un senzatetto più volte al giorno e al quarto avvertimento in un periodo di 90 giorni è obbligata ad avviare una procedura penale. In questo caso, l’autore di un reato minore deve immediatamente essere trattenuto per 72 ore o finché non viene presa la decisione finale, cosa che può richiedere varie settimane. Dopo tre reati minori, si è punibili con i lavori socialmente utili o il carcere da 1 a 60 giorni. Se una persona viene condannata due volte in sei mesi la condanna al carcere diventa automatica.
Carcere anziché politiche abitative
Il settimo emendamento della Legge Fondamentale prescrive la protezione dei valori cristiani come un obbligo per qualunque organismo pubblico. Riteniamo estremamente contradditorio il fatto che lo stesso emendamento abbia introdotto misure discriminatorie e umilianti nei confronti dei senza fissa dimora.
Lo scopo del regolamento è rendere invisibili i senza fissa dimora e costringerli con la minaccia della reclusione. Tuttavia, né i servizi sociali, né le autorità, né le forze dell’ordine sono preparate ad accogliere migliaia di persone o a gestire problemi sociali attraverso politiche penali. L’effetto previsto della modifica è che coloro che vivono negli spazi pubblici saranno esclusi dalle città e si ritireranno in luoghi in cui avranno minore o nessun accesso ai servizi pubblici, il che non farà che aumentare il loro isolamento sociale. Il regolamento non risolverà i problemi abitativi delle persone senza fissa dimora e gli spazi pubblici non saranno più puliti. Cresceranno invece gli oneri per le autorità, i servizi sociali e le forze di polizia, così come la discriminazione dei senzatetto.
Decine di milioni di fiorini ungheresi spesi in carcere, ma non si è trovata alcuna soluzione
Ad oggi non sono state pubblicate statistiche sul numero di persone che vivono in strada o nelle strutture di accoglienza. Si stima che in Ungheria i senza fissa dimora siano tra le 12,000 e le 13,000 persone, e che siano decine di migliaia le persone a rischio di perdere la propria casa per debiti o per via degli alti affitti sul mercato immobiliare. Tuttavia, secondo il Ministero delle Risorse Umane, il numero di posti disponibili per senza fissa dimora nel paese è appena di 9,600, con ulteriori 1,500 posti che possono essere utilizzati in “situazioni d’emergenza”.
Anche se ci fossero spazi sufficienti, le famiglie non potrebbero stare insieme nelle strutture di accoglienza. Uomini e donne sono separati, e i bambini vengono affidati a strutture di assistenza pubbliche quando le loro famiglie perdono la casa. Intanto, secondo i dati richiesti dall’ONG The City is for All, ci sarebbero 2,500 appartamenti vuoti a Budapest, in possesso del Comune, che non sono messi a disposizione di chi ne ha bisogno. Chi ha governato la capitale ungherese ha speso almeno 190 milioni di fiorini all’anno per mantenere appartamenti vuoti e lo scorso anno almeno 346 appartamenti sono stati venduti a dei privati.
Il gruppo di lavoro sui reati sui reati minori ritiene che le risorse dovrebbero essere spese per prevenire la condizione di senza fissa dimora; in particolare per evitare che le famiglie si indebitino e perdano la loro casa, non per imprigionare i più vulnerabili. Trattenere un soggetto costa circa 8,000 fiorini al giorno. In base alle statistiche sulle multe non pagate, i senza fissa dimora hanno trascorso 70 giorni in detenzione in totale dal 2012.
Il governo di Orban verso regole arbitrarie
Questo è in linea con una serie di mosse che il governo Fidesz ha intrapreso per demolire lo stato di diritto, cosa che finora si è tradotta in una riduzione del potere della Corte Costituzionale e in una minaccia al funzionamento di pesi e contrappesi. Negli ultimi anni, il governo Fidesz ha attaccato le ONG indipendenti impegnate per la difesa dei diritti umani e varie istituzioni di alta formazione ed è riuscito a restringere le libertà dei media indipendenti.
Dopo aver raggiunto un’altra maggioranza di due terzi alle elezioni parlamentari nel 2018, sono continuati gli attacchi alle ONG indipendenti, attraverso l’approvazione di nuove leggi. L’indipendenza dei tribunali e la libertà della ricerca e istruzione sono a rischio. La propaganda del governo ha provocato un’ondata di xenofobia e un aumento del numero di vittime a causa del dilagante odio. Gli ultimi passi della maniera autoritaria di esercitare il potere sono la prospettive di un aumento del 25% delle tasse sulle organizzazioni che si occupano di rifugiati e la minaccia di un anno di carcere per chi aiuta i rifugiati.
L’Hungarian Helsinki Committee, l’Hungarian Civil Liberties Union e la Street Lawyers’ Association sono membri del Gruppo di Lavoro sui Reati Minori.