La prima persona ad aver avviato una causa legale per danni civili per abusi sessuali contro la Chiesta Cattolica in Polonia ha deciso di arrivare ad un accordo con la Diocesi di Koszalin-Kolobrzeg e la parrocchia.
All'età di 12 anni, Marcin K. ha subito per vari mesi abusi sessuali da parte del prete Zbigniew R. Nel dicembre 2012 il prete è stato ritenuto colpevole degli abusi e condannato a due anni di carcere. Nonostante la sentenza sia stata confermata e divenuta definitiva, il prete è riuscito ad evitare la detenzione, per motivi sanitari.
'Carità cristiana'
Nel 2013 Marcin K. ha avviato una causa legale contro Zbigniew R., la Diocesi di Koszalin-Kolobrzeg e la Parrocchia di St. Adalbert, chiedendo un risarcimento per la violazione dei suoi interessi personali. Il tribunale di primo grado ha chiuso il caso contro la diocesi e la parrocchia, ma ha deciso di portare avanti il procedimento nei confronti del prete.
Secondo i termini dell'accordo con la Chiesa, perfezionato a marzo, Marcin K. ha accettato di cessare ogni ulteriore azione civile contro la parrocchia e la diocesi. I rappresentanti di queste ultime hanno dichiarato che “come gesto di carità cristiana” hanno risarcito il ricorrente per le spese sostenute per il sostegno psicologico.
Nella causa civile contro il prete, che continua, Marcin K. chiede 50,000 zloty (12,500 euro) per danni morali. Il caso è stato aggiornato a data ancora da definirsi.
'Sentenza epocale'
“Siamo contenti dell'accordo tra Marcin K. e la diocesi e la parrocchia coinvolte. Si tratta chiaramente di una sentenza epocale, in cui una vittima di pedofilia da parte della Chiesa ha alla fine ottenuto un giusto risarcimento,” ha dichiarato Irmina Pacho, avvocato della Helsinki Foundation for Human Rights. “Il procedimento contro Zbigniew R. non si è ancora concluso e intendiamo continuare a seguirlo.”
In molti altri paesi, tra cui la Germania e gli Stati Uniti, la Chiesa è arrivata ad accordi con le vittime di preti pedofili, riconoscendo esplicitamente la sua responsabilità istituzionale in quei casi.
Marcin K. è stato rappresentato da Wojciech Dobkowski, avvocato pro bono. L'Helsinki Foundation for Human Rights ha seguito tutto il processo.