Pubblica informazione: riservatezza permanente
Il disegno di legge introduce l'ennesima possibilità di limitare il diritto di informazione: un organismo pubblico può rifiutarsi di rivelare informazioni sulla base del fatto che l'applicazione è stata aperta in maniera “riservata” e l'accesso “ostacolerebbe materialmente l'attività dell'organismo obbligato a rivelare le informazioni”.
Pubblica informazione: prima paghi, poi accedi
Il disegno legge prevede la possibilità di rendere l'accesso a un'informazione pubblica condizionato al pagamento di una “tassa preparatoria”. E' possibile chiedere una quota per l'accesso all'informazione anche in base all'attuale legge ma il mancato pagamento o ricorso contro la cifra da pagare non comporta l'impossibilità di divulgare. Una volta che le modifiche proposte entrassero in vigore, la richiesta di pagare una tassa sarebbe un modo ulteriore per negare la divulgazione delle informazioni.
Dichiarazione di proprietà: divulgazione completa
La nuova proposta di legge amplia la categoria di persone legalmente obbligate a presentare una dichiarazione di proprietà e richiede che tutte le dichiarazioni (eccetto quelle presentate dai pubblici ufficiali tenuti alla segretezza) vengano pubblicate online. Questa regola dovrà essere applicata non solo ai deputati del Sejm e ai rappresentanti del governo locale, ma anche agli esaminatori degli esami per la patente, alla polizia municipale, al personale dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro e agli ufficiali del Tesoro, ai funzionali pubblici e addirittura ai vigili del fuoco e allo staff di supporto del Servizio Nazionale di Salvataggio dagli Incendi.
Procedimenti amministrativi: la privacy non è tutelata
In base alla legge attualmente in vigore, un organismo amministrativo può rifiutarsi di rivelare informazioni pubbliche per via della necessità di proteggere la privacy di qualcuno. La proposta di legge limita la possibilità di motivare così il rifiuto in caso di procedimento amministrativo. In base alla nuova legge, i record dei procedimenti amministrativi e soprattutto delle sentenze amministrative diventeranno informazioni pubbliche accessibili tramite i procedimenti di divulgazione delle informazioni pubbliche.
Procedimenti legislativi: meno trasparenza e apertura
Il disegno di legge non introduce alcun nuovo meccanismo per mantenere la trasparenza del processo decisionale. Al contrario, limita gli standard attualmente in vigore. Per le consultazioni pubbliche, la nuova proposta di legge riprende i contenuti della risoluzione vincolante sulle attività del Consiglio dei Ministri. Tuttavia, diversamente dalla risoluzione, non prevede un limite temporale per la presentazione dei pareri o dei ricorsi. La risoluzione del Consiglio dei Ministri fa riferimento a un periodo di 14 giorni che potrebbe essere accorciato in circostanze straordinarie. Il disegno di legge non prevede alcun limite di tempo.
Legislazione e lobby
Seguendo le orme della legge sulle lobby attualmente in vigore, il disegno di legge prevede due forme di partecipazione dei cittadini al processo decisionale: la lobby e la lobby professionale. Tuttavia, diversamente dalla legge attuale, il disegno di legge prevede pesanti obblighi di divulgazione nei confronti di alcuni soggetti, come le organizzazioni, le istituzioni o le persone interessate dalle leggi in questione (ma non alle società o imprese). La mancata divulgazione in questo caso diventa un reato penale. La mancanza di qualunque tipo di informazione annulla il diritto di presentare un opinione.
Whistleblowers: distorsione concettuale
Il disegno di legge riconosce lo status di whistleblower solo alle persone che rivelano un sospetto di reato di corruzione alle autorità del controllo penale. Questo status viene concesso e revocato tramite una decisione arbitraria di un procuratore, il che significa che il destino di un whistleblower è esclusivamente nelle sue mani. Se un procuratore nega la protezione di un whistleblower, quest'ultimo non ha possibilità legali di presentare appello contro la decisione. La nuova legge non prevede alcuna protezione per le persone che riportano minacce che non sono considerate reati come i rischi perla sicurezza sul lavoro, il mobbing o le molestie sessuali.
Legge sulla trasparenza creata in maniera non trasparente
Sul disegno di legge, preparato dal coordinatore dei servizi speciali, si è lavorato per mesi senza che venisse pubblicato alcun documento preparatorio. Non è mai apparso sull'elenco ufficiale dei lavori legislativi. E' stato presentato il 24 ottobre 2017, le consultazioni pubbliche sono durate 6 giorni lavorativi e la legge entrerà in vigore già il 1 gennaio 2018. Diversamente dai annunci ufficiali, le consultazioni pubbliche sono state superficiali, illusorie e affrettate.