Per celebrare la Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale, il 21 marzo, 19 organizzazioni di discendenti africani e 5 organizzazioni per i diritti umani chiedono al governo di porre fine ai fermi di polizia su base etnica. La richiesta viene fatta attraverso una lettera indirizzata al ministro dell'interno, Juan Ignacio Zoido Álvarez.
“Signor Ministro, la razza, di per sé, non è un criterio valido per giustificare l'intervento della polizia. Per rispettare i suoi obblighi internazionali in tema di diritti umani, lo stato spagnolo deve porre fine a tutte le pratiche volte a criminalizzare una parte della popolazione per via delle sue sembianze etniche”, si legge nella lettera. E si aggiunge che “la polizia dovrebbe essere un'istituzione che crea fiducia, non paura”.
Organismo indipendente dove denunciare
La recente visita del gruppo di lavoro di esperti sulle persone di discendenza africana alla Spagna ha consentito all'ONU di valutare la situazione dei diritti umani delle persone di origine africana che vivono in Spagna e di raccogliere informazioni sul modo in cui il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia, l'afrofobia sono connesse all'intolleranza.
Tra i risultati preliminari della sua prima visita ufficiale, che si è tenuta tra il 19 e il 26 febbraio, il gruppo di lavoro ha dichiarato che “essere identificati tramite profiling etnico è una realtà sperimentata dalle persone discendenti africane in Spagna, che vengono fermate semplicemente per via del colore della loro pelle”. Il gruppo ha raccomandato alla Spagna di sanzionare i poliziotti che effettuano dei fermi sulla base del profilng etnico e di realizzare specifiche campagne di sensibilizzazione contro gli stereotipi sulle persone di origine africana.
In tal senso e a seguito delle raccomandazioni ONU, le organizzazioni chiedono, tra le altre misure, di istituire uno specifico meccanismo di denuncia indipendente dalla polizia e di formare i pubblici ufficiali sul divieto di profiling etnico durante i fermi per l'identificazione.
Un'occasione per contrastare il profiling etnico
I controlli di polizia basati sul profiling etnico umiliano e danneggiano la dignità delle persone che li subiscono. Le reazioni da parte della comunità di origine africana e altri gruppi colpiti da questa pratica discriminatoria, portate in evidenza dalle morti di due “manteros” (venditori ambulanti) senegalesi nel quartiere Lavapies di Madrid la scorsa settimana, dimostrano il livello di diffidenza e di sfiducia nei confronti della polizia. Le misure proposte dal gruppo di lavoro costituiscono un'opportunità per affrontare questa situazione.
Secondo Esther Mamadou-Blanco, esperta di diritti umani e coordinatrice legale del gruppo di lavoro sul decennio internazionale per le persone di discendenza africana, “i fermi arbitrari da parte della polizia perpetuano gli stereotipi che collegano le persone nere alla criminalità […] inoltre, la Legge sulla Sicurezza dei Cittadini ha un effetto dissuasivo nei confronti delle persone che vogliono denunciare atteggiamenti discriminatori da parte delle forze di polizia”.