Il Partito Popolare al governo in Spagna deve ritirare il disegno di legge che costringerebbe ragazze di 16 e 17 anni ad ottenere il consenso dei loro genitori per interrompere una gravidanza, è quanto hanno dichiarato 22 organizzazioni internazionali per i diritti umani in una lettera datata 18 marzo e indirizzata al capogruppo del partito al Congresso e agli organismi ONU.
Le organizzazioni sostengono che il disegno di legge costituisce una seria minaccia alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi delle ragazze e crea degli ostacoli ingiustificati all'aborto sicuro e legale.
Consenso dei genitori
La proposta di modifica normativa obbligherebbe le ragazze sedicenni e diciassettenni ad ottenere il consenso dei loro genitori o dei tutori legali per interrompere una gravidanza, anche nel caso in cui la richiesta le mettesse a rischio di gravi conflitti, violenze o abusi. Secondo la legge, di fronte al rifiuto di un genitore di dare il consenso sarebbe possibile soltanto rivolgersi al tribunale, il che solleva serie preoccupazioni per le ripercussioni sul benessere delle ragazze e per la possibilità del tribunale di arrivare a delle decisioni in tempo utile o meno.
La normativa internazionale sui diritti umani riconosce che l'accesso all'aborto sicuro e legale è fondamentale per l'esercizio di numerosi diritti umani di donne e ragazze, tra cui il diritto alla vita, alla non-discriminazione, all'uguaglianza, alla salute e alla privacy. Secondo il Comitato delle Nazioni Unite per i Diritti del Bambino ha stabilito che, conformemente alle loro capacità evolutive, le ragazze sedicenni e diciassettenni dovrebbero poter accedere ai servizi sanitari sessuali e riproduttivi senza il consenso dei genitori. La Corte Europea dei Diritti Umani ha stabilito che i genitori di ragazze in età adolescenziale non hanno necessariamente il diritto di prendere decisioni riguardanti le loro scelte riproduttive.
Il gruppo di lavoro ONU sulla discriminazione contro le donne nella legge e nella pratica ha evidenziato a dicembre 2014 che il disegno di legge “restringerebbe ulteriormente l'accesso delle ragazze all'aborto sicuro e legale” e le esporrebbe a dei rischi.
Violenza familiare
L'attuale legge spagnola prevede che le sedicenni e diciassettenni informino i loro rappresentanti legali, ma non richiede il loro consenso. La legge non prevede neppure l'obbligo di notifica nel caso in cui ci sia la possibilità che questa provochi un serio conflitto o una violenza familiare, minacce, coercizione, abuso o abbandono.
Nel 2014 il 3.6% di tutti gli aborti eseguiti in Spagna hanno riguardato ragazze tra i 16 e i 17 anni. Di queste, il 12.37% - pari a 400 ragazze – non aveva informato i propri genitori, per i motivi di cui sopra.
Le organizzazioni per i diritti umani hanno inviato una lettera anche al gruppo di lavoro ONU sulla discriminazione contro le donne e agli inviati speciali ONU sulla violenza contro le donne e sul diritto alla salute, per incoraggiarli a esprimere alle autorità spagnole preoccupazione in merito alla proposta di legge.