Gli obiettivi dichiarati della legge - rafforzare l'agricoltura familiare e la protezione contro il commercio speculativo dei terreni agricoli - generalmente non sollevano alcuna polemica per quanto riguarda la loro costituzionalità. Purtroppo, le misure intraprese per raggiungere tali obiettivi, in molti casi sono arbitrarie e sproporzionate.
La proposta di legge sui trasferimenti delle proprietà agricole introduce modifiche che hanno lo scopo, tra l'altro, di limitare la possibilità di acquistare terreni agricoli da parte di stranieri.
Il 1 maggio, la Polonia sarà uno stato membro dell'Unione Europea da 12 anni; lo stesso giorno, il periodo di protezione per quanto riguarda l'acquisto di terreni agricoli da parte di stranieri sarà giunto al termine.
Questo ha portato qualcuno a sostenere che a partire da quella data i terreni agricoli in Polonia potrebbero attirare l'interesse di acquirenti di altri paesi UE, in particolare quei paesi in cui il prezzo della terra è molto più alto che in Polonia.
Disposizioni incostituzionali
L'introduzione di regole ferree sull'acquisto di terreni agricoli da parte di privati solleva dubbi riguardo alla loro costituzionalità. Di regola, solo singoli agricoltori saranno in grado di acquistare proprietà agricole.
In base alla proposta di legge, una persona non è considerata un agricoltore se risiede fuori dal comune in cui si trova il terreno, anche se possiede una qualifica adeguata e coltiva personalmente quel terreno.
Inoltre, la nuova legge impedisce a coloro che sono qualificati in agricoltura o hanno esperienza sul campo di acquistare terreni agricoli se non lo hanno mai fatto.
I legali dell'Helsinki Foundation for Human Rights mettono in
dubbio anche la costituzionalità dell'obbligo di gestire
personalmente un'azienda agricola per 10 anni dalla data di acquisto.
Questo periodo sembra essere troppo lungo e per ottenere una deroga
occorre soddisfare requisiti severi, come vendere il terreno ad un
parente o dimostrare un evento fortuito.
“In base alla Costituzione, le conseguenze del mancato rispetto di questi obblighi, vale a dire il diritto dello stato di richiedere l'acquisto obbligatorio di una proprietà agricola, sono sproporzionate. Questa logica può essere considerata una sorta di espropriazione punitiva. Se consideriamo che realizzare tale espropriazione non è necessario per perseguire l'interesse pubblico, sarebbe incostituzionale,!” ha dichiarato Marcin Szwed, legale di HFHR.
Privilegio religioso
Per HFHR, inoltre, la controversa proposta di legge favorisce in maniera ingiustificata le chiese e le associazioni religiose, a cui le summenzionate restrizioni non si applicano. Un tale privilegio non può essere giustificato né dal ruolo svolto dalle comunità religiose, né da alcun altro fattore.
La proposta di legge abroga anche il diritto di acquistare la proprietà da parte di coloro che hanno perso dei beni sotto il governo socialista in Polonia, quando nessun risarcimento era previsto.
“Un tale cambiamento sembra difficile da accettare, soprattutto sapendo che per molte persone, come chi ha perso le sue proprietà per via di un decreto comunista sulla riforma agricola, il diritto di proprietà era l'unica forma di risarcimento morale,” ha aggiunto Szwed.