Lo studio analizza le condizioni di vita di circa 25.000 mila rom e sinti, concentrandosi sulla segregazione in materia di alloggi, che ha creato ghetti etnici chiamati "campi nomadi", oggetti di sgomberi forzati.
Su "I margini del margine"
I risultati del rapporto "I margini del margine" pubblicato dall'Associazione 21 luglio e presentato a Roma nella Giornata internazionale per i diritti dei rom, sottolinea che l'Italia ha decine di migliaia di rom che vivono nelle baraccopoli, sia formali che quelle informali. Queste persone costituiscono circa lo 0,04% della popolazione italiana. Ci sono 127 insediamenti formali in 74 comuni, che ospitano circa 15.000 persone, più della metà dei quali sono minorenni. Quasi il 45% delle persone che vivono in queste baraccopoli formali sono cittadini italiani.
Il rapporto conclude inoltre che ci sono stati ben 195 sgomberi forzati documentati in tutta Italia, con 90 nel Nord e 80 nell'Italia centrale, mentre il resto si è verificato nel sud del paese.
I discorsi di odio sono "benzina che rischia di diventare un incendio"
La strategia nazionale italiana per l'inclusione dei rom, elaborata nel 2012, ora non viene applicata affatto.
Nel 2018, l'Osservatorio ha anche registrato un totale di 125 episodi di discorsi di odio contro rom e sinti, 38 (30,4% del totale) dei quali sono stati considerati gravi abusi.
Carlo Stasolla, presidente dell'Associazione 21 luglio, ha detto che il linguaggio politico "diventa benzina sparsa che rischia di diventare un incendio" dal momento che si parla della possibilità che il governo invochi una "emergenza nomade".
Decreto sicurezza e immigrazione hanno gravi conseguenze
Preoccupano anche gli effetti del decreto sicurezza e immigrazione: "Con l'abolizione del permesso umanitario entro il 2020 un migliaio di rom provenienti dalla ex-Jugoslavia si ritroveranno in situazione di irregolarità".