Il governo belga ha recentemente reso publici i risultati di un'indagine condotta dal Commissario generale per i rifugiati e gli apolidi (CGRS) sui presunti casi di tortura in Sudan.
La Lega Belga dei Diritti Umani (LDH), Membro di Liberties, non mette in discussione gli sforzi fatti da CGRS nel chiarire la verità sugli eventi accaduti a Khartoum, in Sudan, a seguito dei rimpatri dal Belgio dei cittadini sudanesi. I rimpatri sono stati condotti con il sostengo di una delegazione sudanese ufficiale giunta in Belgio per identificare le persone che dovevano essere espulse.
Tuttavia, LDH ritiene che solo un' approfondita indagine internazionale possa cancellare definitivamente ogni dubbio sulle conseguenze delle espulsioni dal Belgio. LDH ritiene che continuino a permanere dei dubbi, poiché la stessa CGRS non è in grado di condurre un'indagine così approfondita.
Indipendentemente dalle conclusioni dell'indagine di CGRS, è fuori di dubbio che il regime sudanese stia attualmente commettendo violazioni dei diritti umani. Il fatto stesso che si verifichino tali violazioni è di per sé una ragione sufficiente per impedire qualsiasi rimpatrio verso il Sudan, per evitare di esporre le persone rimpatriate al rischio di maltrattamenti e abusi al loro ritorno nel paese di origine.
Articolo 3
Occorre ricordare che, ai sensi dell'articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU), nei casi in cui vi sia rischio di tortura e/o trattamento inumano e degradante in un paese di rimpatrio, gli Stati devono rispettare il principio di non respingimento e dunque non rimpatriare persone nel paese in questione.
Nella sua sentenza, la Corte di Cassazione belga ha confermato che l'Ufficio per gli stranieri del Belgio non aveva verificato la conformità dell'articolo 3 della CEDU prima di rimpatriare uno dei cittadini sudanesi.
In
questo scenario, LDH, che ritiene che lo stato belga abbia violato
l'articolo 3 della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura
(principio di non respingimento), ha inviato una lettera all'inivato
speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, Nils Melzer, per
richiamare la sua attenzione sulle espulsioni verso il Sudan
effettuate dalle autorità belghe.
LDH chiede all'inviato speciale ONU di avviare un'indagine approfondita. LDH ritiene inoltre che dovrebbe essere emessa un'ingiunzione per costringere le autorità belghe a cessare ogni collaborazione con le autorità sudanesi (inclusa la collaborazione "tecnica"), in attesa dei risultati di tale indagine.