"Si tratta di una sentenza epocale e molto importante per i nostri clienti, per le oltre 4,700 persone rom inserite nel registro, per tutti i rom e per la società intera. La corte di appello ha capito e chiarito il problema; ora tocca alla polizia e alle altre autorità lavorare attivamente per prevenire la discriminazione e il profiling etnico nei confronti dei rom e di altre minoranze nelle operazioni di polizia”, ha dichiarato John Stauffer, Direttore Legale di Civil Rights Defenders.
“Ho detto al fotografo che sto provando a trattenere le lacrime, ma sono lacrime di gioia”, ha detto Fred Taikon, una delle persone finite sul registro della polizia.
E' il momento di “voltare pagine e guardare avanti”
Il 10 giugno 2016 Civil Rights Defenders aveva vinto la causa contro lo stato di fronte al Tribunale Distrettuale di Stoccolma. Lo stato, rappresentato dal cancelliere di giustizia, era accusato di discriminazione etnica ai sensi della legge che disciplina il trattamento dei dati personali da parte della polizia ed era stato condannato ad un risarcimento di 30,000 corone (pari a circa 3,000 euro) a favore di ognuna della 11 persone coinvolte nel caso.
"Con la sentenza della corte di appello, che arriva alle stesse conclusioni, i nostri clienti sperano di lasciarsi tutto questo alle spalle. Sono stati colpiti molto negativamente dal fatto che lo stato abbia scelto di presentare appello contro la sentenza del tribunale distrettuale. Ora, abbiamo bisogno di voltare pagina e guardare avanti”, ha dichiarato John Stauffer.
La sentenza diventerà definitiva tra tre settimane, a meno che non vi sia ricorso alla Corte Suprema.
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