A seguito dei recenti eventi terroristici in Francia, il Ministro delle Comunicazioni e dell'Informazione ha indetto l'incontro “urgente” di un gruppo di lavoro interistituzionale con lo scopo di introdurre nell'agenda pubblica rumena un pacchetto di norme sulla sorveglianza di massa della popolazione, nonostante tali leggi siano state bocciate negli anni passati sia dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea che dalla Corte Costituzionale rumena.
Il pacchetto include leggi sulla conservazione dei dati relativi agli utenti telefonici e di Internet – la cosiddetta Legge Grande Fratello – e la legge sulla registrazione degli utenti di carte prepagate e di Wi-Fi. Le autorità ritengono che la cancellazione di queste leggi abbia creato un “vuoto legislativo” in Romania, che rende il paese più vulnerabile a possibili attacchi terroristici.
APADOR-CH, insieme a varie altre ONG, ha inviato una lettera pubblica in cui fa presente che le istituzioni pubbliche erano consapevoli di tale “vuoto legislativo” da almeno 3 mesi. La richiesta di costituire un gruppo di lavoro interistituzionale per considerare con urgenza il rigetto della Legge Grande Fratello da parte della Corte Costituzionale è quindi una misura assurda, che ripete errori passati e limita i diritti fondamentali; se sono necessari passi ulteriori, questi dovrebbero andare nella direzione di un'analisi completa fatta da esperti, un processo che dovrebbe includere tutti gli attori interessati.
Questa fretta nell'attuare leggi incostituzionali ci mostra ancora una volta che le autorità, quando si trovano a decidere su tali questioni, ignorano sia il settore privato che la società civile.
Inoltre, nella sua corsa a legiferare sulla sorveglianza di massa sotto il pretesto degli attacchi terroristici in Francia, lo stato rumeno non considera vari punti essenziali:
1. la Francia, esempio evocato per giustificare questa “irrequietezza” istituzionale, possiede numerose leggi per la lotta al terrorismo (comprese leggi sulla conservazione dei dati e sulla registrazione delle carte prepagate). Questo non ha impedito che accadessero gli eventi del 7 gennaio a Parigi. Inoltre, politici ben noti hanno mostrato di essere razionali, rigettando “l'idea di leggi dettate dall'emotività.”
2. Qualunque nuova legge specificatamente adottata in tema di conservazione di dati è potenzialmente rischiosa per i diritti umani; i provider di servizi di comunicazione conservano comunque i dati sul traffico, per scopi commerciali. L'accesso ai dati può essere ottenuto semplicemente specificando meglio l'articolo 152 del Codice di Procedura Penale.
3. La decisione della Corte Costituzionale di respingere il pacchetto di leggi “Grande Fratello” risale a luglio 2014, quindi “l'urgenza” è stata evocata soltanto per usare la tragedia francese come scusa per far avanzare proposte legislative che ignorano i diritti umani.
Qualunque decreto urgente su questo argomento, poiché incide direttamente sui diritti umani, dovrebbe essere incostituzionale secondo l'articolo 115 paragrafo 6 della Costituzione.
Una tragedia non dovrebbe essere trasformata in un pretesto per restringere le libertà sfuggendo alle decisioni della Corte Costituzionale!