Lo scrittore italiano Erri De Luca è sotto processo per istigazione a delinquere a seguito di un'intervista per l'Huffington Post del 2013 in cui ha affermato che la linea alta velocità Torino-Lione in costruzione dovrebbe essere sabotata. La società francese che gestisce il progetto, Lyon Turin Ferroviaire, ha citato in giudizio l'autore e i procuratori italiani hanno fatto causa, sostenendo che abbia “istigato pubblicamente alla commissione di reati.”
Il progetto ha incontrato una forte opposizione da parte dei residenti che vivono nei pressi della linea in costruzione, preoccupati per il costo e per l'impatto ambientale del collegamento ferroviario. Nelle montagne della zona sono presenti uranio e amianto, che potrebbero essere rilasciati durante i lavori di costruzione del tunnel. I cittadini preoccupati hanno iniziato un movimento di opposizione al progetto e i manifestanti hanno avuto diversi scontri con la polizia negli ultimi anni.
Il processo è iniziato il 28 gennaio a Torino, ma è stato rinviato a marzo. In difesa del suo diritto alla libertà di espressione, De Luca ha scritto “La parola contraria”, in cui ribadisce il suo diritto costituzionale di esprimere le proprie opinioni e critica la definizione così ristretta di “sabotaggio”, che, secondo lui, “ha una vasta gamma di utilizzi metaforici.”
Il 9 febbraio l'Associazione Antigone ha presentato pubblicamente il libro a Roma e ha intervistato l'autore, che è ampiamente letto in Italia e i cui lavori sono stati tradotti in varie lingue.
“Questo [caso] è molto pericoloso per la democrazia,” ha dichiarato De Luca. “La cosa più importante è che la gente sia con me.”
E molti lo sono. Il web è pieno di manifestazioni di sostegno nei suoi confronti, attraverso l'hashtag #iostoconerri su Twitter e molti dei suoi fan stanno organizzando incontri nelle strade per leggere ad alta voce passaggi de “La parola contraria.”
I membri di Antigone che hanno presentato il libro hanno espresso la solidarietà incondizionata dell'associazione ad Erri De Luca. “Antigone è nata con l'idea che il sistema penale dovrebbe essere usato per punire le azioni, non le persone o le opinioni,” ha affermato l'organizzazione.
Da parte sua, De Luca non vede l'ora di arrivare alla decisione del tribunale e di mettere fine a questa vicenda. “Non intendo fare ricorso se sarò condannato. Voglio farla finita con tutto questo il prima possibile.”