La mattina del 17 agosto 2016, i passeggeri imbarcati sul volo 317 della Bruxelles Airlines da Bruxelles a Douala e Yaoundé, Camerun, hanno assistito ad una scena scioccante: un uomo, legato mani e piedi, è stato costretto da due poliziotti a star seduto al suo posto e piegato su se stesso.
L'uomo lottava e urlava e sembrava soffocare.
I passeggeri insorgono
Nel sentire le richieste di aiuto da parte dell'uomo sofferente, che stava per essere forzatamente rimpatriato in Camerun, la maggioranza dei passeggeri non ha potuto fare a meno di reagire a quello che stata accadendo. Si sono rifiutati di stare al loro posto e hanno espresso verbalmente e pacificamente la loro indignazione per un'espulsione così violenta.
In risposta alle proteste dei passeggeri, il comandante del volo ha ordinato ai poliziotti di fermare l'espulsione. La polizia ha seguito l'ordine ed è scesa dall'aereo con il trattenuto. Pochi minuti dopo sono tornati altri poliziotti e hanno individuato in maniera arbitraria sei persone come “leader” della protesta.
Queste sei persone sono state arrestate e portate in una stazione di polizia. Quando sono state rilasciate, 24 ore dopo, sono state costrette e comprare un nuovo biglietto aereo per il Camerun di tasca propria.
Questi passeggeri (tre cittadini francesi e tre camerunensi), ora sono accusati di “grave interruzione del traffico aereo”. Alcuni di loro stavano passando per l'aeroporto di Bruxelles solo per uno scalo. Ora dovranno comparire di fronte al Tribunale Penale di Bruxelles il 31 maggio 2017.
Lo Stato “mostra i denti”
Il governo belga ha deciso di accusare queste persone, la cui unica colpa è di avere dimostrato compassione di fronte alla sofferenza di un altro essere umano.
Il procedimento giudiziario in corso è legato alle dichiarazioni del Segretario di Stato Belga per l'Asilo e l'Immigrazione, Theo Francken, che aveva dichiarato di voler “mostrare i denti” a tutti i cittadini che si mostrassero indignati per la violenza delle espulsioni.
Nel 2016 aveva addirittura accolto con favore l'espulsione di una donna che aveva opposto resistenza ad un ordine di espulsione e aveva dichiarato che l'Ufficio Stranieri avrebbe sistematicamente presentato denunce e si sarebbe costituito parte civile in casi del genere.
Siccome riteniamo che, di fronte alla violenza dello stato, il silenzio non sia accettabile e ci opponiamo fermamente alla strategia di Theo Francken, il cui obiettivo è criminalizzare la solidarietà civile, come Lega Belga per i Diritti Umani, insieme a molte altre organizzazioni, abbiamo deciso di organizzare una manifestazione in sostegno ai “sei eroi” il 31 maggio, giorno dell'udienza.