La Corte Europea dei Diritti Umani ha respinto un ricorso contro la Francia che aveva visto la partecipazione dell'ex-presidente Sarkozy come parte civile in un procedimento penale contro il ricorrente Abdoul Aziz Thiam.
L'intevento di Sarkozy non ha violato il diritto ad un giusto processo
Il 18 ottobre la Corte Europea ha deciso che l'intervento di Nicolas Sarkozy, futuro presidente della Francia, non ha violato il diritto di Thiam ad un giusto processo (Thiam v. France (application no. 80018/12).
Nel mese di settembre 2008, la banca Société Général ha presentato una denuncia penale contro sconosciuti per contraffazione, diffusione di documenti falsi e frode, a seguito della denuncia da parte di Sarkozy, allora Presidente della Repubblica, riguardo alle operazioni bancarie condotte sul suo conto.
Nel mese di ottobre 2008 il pubblico ministero ha avviato un'indagine giudiziaria per frode da parte di una banda organizzata. Durante le indagini, Sarkozy si è costituito parte civile.
Confermata l'indipendenza dei giudici
La Corte Europea ha ritenuto che la partecipazione di Sarkozy come parte civile nel procedimento penale contro Thiam non ha creato uno squilibrio nei diritti delle parti e nella conduzione dei procedimenti.
La corte ha anche affermato che la partecipazione a un procedimento di un personaggio pubblico che ha svolto un ruolo istituzionale nello sviluppo della carriera dei giudici avrebbe potuto insinuare un dubbio legittimo sull'indipendenza e sull'imparzialità di questi ultimi.
Tuttavia, dopo aver esaminato il modo in cui i giudici sono stati nominati, la loro condizione statutaria e le particolari circostanze del caso, non ha rinvenuto motivi per concludere che i giudici chiamati a decidere sul caso del ricorrente non siano stati indipendenti ai sensi dell'articolo 6 § 1 della Convenzione.