Nel rapporto annuale di ILGA-Europe, l'Italia è al 35esimo posto su 49 paesi, con un punteggio del 19.75%. Il dato è inquietante e dimostra che l'Italia sta dietro ad altri paesi europei quando parliamo della situazione dei diritti umani delle persone LGBTI.
Il pessimo posizionamento dell'Italia riguardo alla situazione delle persone LGBTI può essere legato agli eventi che si sono verificati nel corso del 2015. I discorsi e i commenti omofobici restano un problema immenso in Italia e sono riscontrabili in varie sfere della vita, anche in politica.
Parole pesanti sono stata usate da Paola Binetti, parlamentare dell'ala cristiana del partito democratico, la quale ha sostenuto che le unioni civili non erano necessarie perché gay e lesbiche dovrebbero semplicemente cambiare la loro identità. La violenza omofobica e transfobica ha fatto le sue vittime, tra cui un omicidio e pesanti pestaggi nei confronti delle persone LGBTI. Nelle politiche educative, sono state prodotte delle linee guida per prevenire in bullismo, ma queste misure sono state poi ritirate dalla Strategia Nazionale LGBT.
Decisioni dei tribunali
La maggior parte dei cambiamenti sui temi LGBTI ha ricevuto un
input dai tribunali, che di recente hanno deliberato su questioni
come il diritto alla custodia condivisa per i genitori non biologici,
i requisiti per i riconoscimento legale del genere, l'attribuzione di
pari responsabilità genitoriali ai partner dello stesso sesso, la
stepchild adoption e il riconoscimento dei matrimoni contratti in
altri paesi UE.
La sentenza epocale della Corte Europea dei Diritti Umani sul caso Oliari vs. Italia ha riconosciuto per la prima volta il diritto delle coppie omosessuali di essere legalmente riconosciute in Italia. La decisione del tribunale ha velocizzato l'approvazione del disegno di legge sulle unioni civili, che l'11 maggio è diventato legge.
Svolta nell'opinione pubblica
Un sondaggio ha rilevato che il 51% degli intervistati è a favore del matrimonio egualitario e che il 67% è favorevole alle unioni civili.
Secondo Eurobarometer, oltre il 71% delle persone ritiene che la discriminazione in base all'orientamento sessuale e all'identità di genere sia diffusa, ma un numero analogo concorda sul fatto che le persone LGBTI dovrebbero avere gli stessi diritti delle persone eterosessuali.

Malta: un modello di regolamentazione
Rispetto ad altri paesi, Malta, il più piccolo paese dell'Unione Europea, si è collocata al primo posto della classifica, con un punteggio complessivo di 87.75%. La situazione dei diritti umani delle persone LGBTI a Malta è considerata la migliore per via di una felice combinazione tra attivismo determinato e legislazione innovativa.
Con la rivoluzionaria Legge sull'Identità di Genere, Malta è
diventata il primo paese al mondo a proibire qualunque procedura
chirurgica non necessaria sugli attributi sessuali di una persona
senza il suo consenso.
ILGA-Europe è una ONG internazionale cui aderiscono oltre 400 organizzazioni membri che lavorano per l'uguaglianza e i diritti umani delle persone LGBTI. Monitora e influenza l'approvazione delle leggi europee e vuole dar voce alle persone LGBTI e alle ONG nei dibattiti sulle nuove leggi. Inoltre supporta il movimento LGBTI europeo fornendo formazione e sostegno alle organizzazioni membri. Qui puoi leggere il rapporto completo.