Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Freedom of Informatin Act (FOIA) a marzo, ma le poche cose rivelate sul testo fanno temere che la nuova legge sulla trasparenza sia incompleta. Qual è il vero contenuto del testo?
L'Italia è tra gli ultimi paesi democratici a seguire l'esempio americano nell'approvare il Freedom of Information Act. Il testo è stato approvato pochi giorni fa dal Consiglio dei Ministri dopo un acceso dibattito. Infatti, la prima versione analizzata in aprile è stata giudicata molto limitata dalle organizzazioni della società civile.
Il contenuto dell'attuale cosiddetto Decreto Trasparenza paradossalmente non è ancora pubblico. Tuttavia, le poche informazioni disponibili non sembrano incoraggianti. Questo FOIA è chiaramente un passo importante verso il diritto all'informazione, ma le associazioni della società civile temono che il testo sia troppo superficiale.
Perché un FOIA?
L'Italia aveva bisogno di un Freedom of Information Act per garantire libero accesso, da parte di tutti i cittadini che lo richiedono, ai documenti pubblici e all'informazione. Sappiamo che il nuovo testo dice che ogni cittadino può richiedere un documento allo stato senza alcuna giustificazione e che la pubblica amministrazione deve rispondere alla richiesta. Qualunque rifiuto deve essere debitamente motivato.
Tutte le richieste dei cittadini sono naturalmente libere e c'è
anche la possibilità di impugnare una decisione negativa. Il FOIA
prevede anche la creazione di un osservatorio incaricato del
monitoraggio dell'implementazione della legge.
Preoccupazioni
Oltre a questi miglioramenti necessari, restano preoccupazioni per il modo in cui sono previste delle eccezioni al FOIA. L'Autorità anti-corruzione avrà il compito di definirle con più precisione, ma le deroghe sono già troppo permissive.
Una richiesta può essere rifiutata sulla base del fatto che mette a rischio la tutela degli interessi economici e commerciali, per esempio, o perché è un problema per la stabilità finanziaria dello stato, o se entra in conflitto con la libertà e la riservatezza.
Quindi, le associazioni della
società civile chiedono di essere coinvolte nel processo di
definizione di queste deroghe per garantire un vero diritto
all'informazione per i cittadini italiani. Inoltre, il testo deve
prevedere specifiche sanzioni per le amministrazioni che rifiutano di
rispondere ad una richiesta senza alcuna adeguata giustificazione.
Altrimenti, il FOIA non ha alcuna forza.
L'Italia ha fatto un passo verso una democrazia più forte
riconoscendo e proteggendo il diritto all'informazione, ma l'impegno
della società civile, che aveva già dato impulso alla legge
attraverso la campagna #FOIA4Italy,
non si fermerà.
Il Primo Ministro Matteo Renzi ha trattato la questione del FOIA durante il suo discorso inaugurale, così i cittadini non potranno accontentarsi di un quasi-riconoscimento del loro diritto di sapere.