Al fine di mantenere la sua credibilità, l'Hungarian Civil Liberties Union ha deciso di pubblicare la documentazione completa dei suoi progetti oggetto di indagine e renderla disponibile al pubblico. Allo stesso tempo, non vogliamo cooperare con il Kehi. L'inchiesta avviata dalle autorità rappresenta un ulteriore passo dell'attacco del governo contro le ONG ungheresi. Per saperne di più su questo leggete qui.
Pochi giorni fa, il Kehi ha chiesto alla HCLU di fornire, tra l'altro, la documentazione completa (contratti, ricevute, corrispondenza) dei suoi due progetti finanziati dal Fondo per le ONG norvegese. In precedenza, i politici di governo avevano dichiarato che l'inchiesta avrebbe avuto luogo perché il sostegno Norvegese alle ONG, a loro detta, era stato concesso ad organizzazioni con collegamenti ai partiti di sinistra. L'HCLU non ha dubbi sull'obiettivo reale delle indagini, che è quello di minacciare i restanti poteri di opposizione e sopprimere la voce delle organizzazioni civili critiche verso il governo.
Sostenendo che il Kehi non sarebbe autorizzato a svolgere indagini dirette, l'HCLU ha trasmesso all'Ufficio Venerdì le sue riserve in merito al fondamento giuridico delle indagini. Inoltre, e nonostante dichiari di attenersi a principi di trasparenza, il Kehi ha finora omesso di rivelare l'identità della persona o dell'organizzazione che ha ordinato l'inchiesta, o di dire quante persone, pagate con fondi pubblici, impegna l'inchiesta; l'HCLU ha presentato una richiesta di accesso a questi dati di interesse pubblico. È legittimo chiedere al Kehi di chiarire esattamente quanto questa indagine ufficiale stia costando ai contribuenti ungheresi. È anche importante notare che uno dei due progetti dell'HCLU che interessano al Kehi riguarda l'uso di fondi pubblici. Come risultato del progetto, l'investimento per l'autostrada di Sávoly, un progetto privo di qualunque giustificazione, è stato interrotto, il che significa che 35 miliardi di fiorini (circa 115 milioni di euro) dei contribuenti sono stati salvati da appropriazione indebita.
"Noi rendiamo conto di tutto di fronte al pubblico, ma non di fronte al governo, che non ha poteri di controllo in questo senso. Come organizzazione di vigilanza spesso invitiamo i cittadini a difendere i loro diritti. Ora siamo noi a difenderci contro attacchi illegali motivati politicamente. Riteniamo assurde le accuse di appartenenza politica, dato che abbiamo sempre criticato chi era al potere per averne abusato e per aver violato i diritti. Lo abbiamo fatto in passato e continueremo a farlo oggi", ha detto Stefánia Kapronczay, il direttore esecutivo dell'HCLU.
La documentazione che confuta queste accuse assurde è accessibile al pubblico cliccando qui.