Il "loop" era una procedura amministrativa che consentiva allo stato di correggere, retroattivamente, errori ed omissioni senza interrompere un'operazione. In teoria era uno strumento utile, ma in pratica veniva usato per azzittire coloro che esprimevano critiche per esempio sulla legislazione ambientale. Se un cittadino era in grado di provare che lo stato violava una legge, le autorità usavano questa procedura, senza possibilità di ricorso. Dopo l'appello dei gruppi della società civile, tra cui la Lega Belga per i Diritti Umani, la Corte Costituzionale ha deciso di annullare la procedura.