Di fronte a tale situazione, il 30 ottobre 2015 il Primo Vice-Presidente Timmermans, il Commissario Thyssen e il Commissario Jourová hanno dichiarato:
La parità tra uomini e donne è un valore fondamentale dell'Unione Europea, ma questo giorno ci ricorda che non ha un riscontro nella realtà. Il divario retributivo tra uomini e donne è ingiusto, ingiustificato e inaccettabile anche nel breve periodo. Ma nel lungo periodo si accumula lungo tutta la carriera di una donna e si trasforma in un divario pensionistico ancora maggiore, tanto che le pensioni delle donne sono del 39% più basse rispetto a quelle degli uomini.
I risultati di una consultazione da parte della Commissione pubblicati oggi [30 ottobre 2015, nda] sulla parità tra uomini e donne conferma che gli Europei considerano il divario retributivo come la disuguaglianza più urgente da affrontare.
In Europa esistono leggi sulla parità retributiva. Ma queste non sono sufficientemente applicate dagli stati membri, ai quali lo scorso anno abbiamo raccomandato di affrontare il divario retributivo. Stiamo supportando stati membri, autorità locali e altri stakeholders per aiutarli in questo compito.
Ma non ci sono stati che piccoli passi in avanti negli ultimi anni.
Oltre a garantire la stessa retribuzione per le donne sul mercato del lavoro, dobbiamo offrir loro i mezzi per accedere al mercato del lavoro al pari degli uomini. Trascorrere un tempo minore sul mercato del lavoro amplia il divario pensionistico. E' una questione sia di mentalità che di opportunità.
Nel nostro Piano di lavoro 2016 prenderemo dei provvedimenti per affrontare questa sfida, supportando i genitori che lavorano e coloro che si occupano di parenti a carico nel bilanciare cura e carriera. Le novità per i genitori che lavorano e assistono affronteranno la mancanza di assistenza all'infanzia a prezzi accessibili, le modalità di lavoro rigide e l'assenza di incentivi per gli uomini ad assumersi maggiori responsabilità nell'assistenza delle loro famiglie.
Al ritmo attuale, il divario retributivo di genere si sta riducendo così lentamente che dovremmo aspettare altri 70 anni per arrivare alla parità retributiva – vale a dire non una, ma due generazioni.
Il divario retributivo è una questione che riguarda tutti e tutti hanno da guadagnarci dalla sua eliminazione. E' ora di colmare il divario.
Delle FAQ, un'infografica (animata/pdf) e una scheda informativa sono disponibili per maggiori informazioni.