L'Hungarian Civil Liberties Union, Menedék - Associazione Ungherese per i Migranti, Artemisszió Foundation, Migration Aid, Migrant Solidarity Group, e l'Hungarian Helsinki Committee invitano tutti i cittadini europei a chiedere al governo ungherese l'immediato ritiro delle leggi appena approvate che consentono l'espulsione immediata dei richiedenti asilo in Serbia e la condanna al carcere per l'attraversamento dei confini.
Chiediamo alle autorità ungheresi di adottare leggi in linea con la normativa europea e di fornire un'adeguata accoglienza, nel rispetto dell'umanità e della dignità di coloro che sono in difficoltà.
Le nuove severe leggi entrano in vigore il 15 settembre. Da questa data i migranti che entrano irregolarmente in Ungheria subiranno rimpatri sommari verso il paese da cui sono entrati, in primo luogo la Serbia. Il che significa il ritorno in un paese che non offre un sistema sicuro di asilo.
Le leggi che prescrivono l'espulsione automatica dei migranti e che trasformano in reato l'attraversamento illegale dei confini punendolo con il carcere servono soltanto a perseguire un obiettivo del governo ungherese: sbarazzarsi dei suoi doveri e obblighi umanitari.
L'attuale crisi dei rifugiati non è colpa del governo ungherese – è una responsabilità comune europea trovare una soluzione. Tuttavia, la risposta del governo ungherese alla crisi non è soltanto una disgrazia per l'Ungheria, ma è anche una perdita di credibilità dell'Unione Europea.
Nessuno stato membro dovrebbe trattare i rifugiati come nemici pubblici e attuare misure così repressive. Chiediamo quindi a tutti i cittadini europei di unirsi alla nostra causa e sollevarsi contro gli interventi inumani e antidemocratici del governo ungherese.
Chiediamo alle autorità ungheresi condizioni di vita umane per tutti i migranti irregolari e un corretto esame e una giusta considerazione di tutte le richieste di asilo presentate dai rifugiati che entrano in Unione Europea tramite l'Ungheria.
L'Ungheria deve tornare a rispettare i diritti umani e i suoi obblighi come previsto dalle leggi internazionali e dai trattati dell'Unione Europea.
L'umiliazione dei rifugiati e dei cittadini ungheresi deve finire ora. Chiediamo al governo ungherese di impegnarsi con gli altri paesi europei nei negoziati per trovare una soluzione congiunta e di lunga durata.
Hungarian Civil Liberties Union, 14 Settembre 2015, Budapest