E’ passato quasi un anno dal giorno in cui la Corte Europea dei Diritti Umani ha stabilito che la polizia italiana ha torturato un uomo in occasione del raid alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001, ordinando al governo italiano di pagare 45,000 euro di risarcimento alla vittima (caso Cestaro).
Subito dopo il premier italiano, Matteo Renzi, aveva come noto pubblicato un tweet in cui dichiarava che il governo italiano avrebbe affrontato la questione impegnandosi ad avviare un dibattito parlamentare sulla criminalizzazione della tortura.
L’Italia deve pagare 1.5 milioni alle vittime
Ciononostante, ad oggi, quella legge è ancora bloccata in Senato, senza che sia stato fatto alcun passo in avanti per quanto riguarda la sua attuazione. Nel frattempo però, due altri casi di tortura sono arrivati di fronte ai giudici di Strasburgo: il primo riguarda la tortura di due detenuti nel carcere di Asti per mano della polizia penitenziaria; il secondo (insieme di tre differenti ricorsi) riguarda invece latortura di circa 100 persone nella caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova.
In entrambi i procedimenti, il governo italiano ha deciso di non aspettare la sentenza definitiva e di proporre immediatamente una composizione amichevole, offrendo 45,000 euro di risarcimento ad ognuna delle vittime.
In altre parole, il governo italiano si appresta a pagare fino a 1.5 milioni di euro alle vittime di tortura – ma questo non sarà sufficiente ad evitare ulteriori condanne e, soprattutto non cancellerà la vergogna per aver permesso che queste torture accadessero.
Firma e aiutaci a porre fine alla tortura!
Se anche tu credi che la dignità umana non abbia prezzo e che nessuna cifra possa risarcire una tortura subita, unisciti ad Antigone nella richiesta al governo italiano di introdurre finalmente il reato di tortura nel Codice Penale Italiano (firma qui la petizione)!