Non c'è differenza. Nel corso dell'ultimo secolo, sono stati usati molti termini per descrivere ciò a cui ora ci si riferisce comunemente usando il termine “diritti umani”, come “diritti dell'individuo”, “libertà civili” o “libertà fondamentali”.

Ci sono due teorie sul perché l'UE abbia scelto il termine “diritti fondamentali” al posto di “diritti umani”.

Secondo la prima, l'UE si sentirebbe più a suo agio con il termine “fondamentali” piuttosto che “umani” perché era quello utilizzato dalle costituzioni di alcuni paesi UE. L'altra teoria è che l'UE sia un po' narcisista, si consideri la principale protagonista nella legislazione internazionale sui diritti umani e per questo vorrebbe che i cittadini europei pensassero che abbia fatto qualcosa di buono per loro creando i “diritti fondamentali.” Bel tentativo, UE.

Cosa c'è dietro un nome?

In linea di massima, le persone che lavorano nel campo dei diritti umani all'interno dell'UE usano il termine “diritti fondamentali.” Se poste di fronte alla questione, diranno che con “diritti fondamentali” si intendono i diritti umani protetti dalla normativa UE.

Giuridicamente, i diritti contenuti nella Carta dei Diritti Fondamentali (arriverà presto un approfondimento su questo!) hanno lo stesso significato dei loro corrispettivi contenuti nella Convenzione Europea sui Diritti Umani e nei trattati ONU sui Diritti Umani.

Per esempio, quando la Corte di Giustizia dell'UE si trova a dover definire il significato del diritto ad un giusto processo protetto dalla Carta dell'Unione Europea, prenderà in considerazione quello che la Corte Europea dei Diritti Umani ha detto al proposito e lo copierà.

I diritti umani sono “universali”

La Carta dei Diritti Fondamentali non crea propriamente nuovi diritti, o diritti che sono diversi da quelli già elencati in altri trattati internazionali sui diritti umani. Ed è così che dovrebbe essere. Si presuppone che i diritti umani siano “universali” - che significa che sono di tutti semplicemente per il fatto di essere umani. Anche se talvolta possono esserci piccole differenze su come vengono interpretati, i diritti umani non variano da paese a paese o da cultura a cultura.

Alcune persone considerano la Carta dei Diritti Fondamentali come il più moderno e completo elenco di diritti umani.

Questo non è del tutto vero. La Carta elenca alcuni diritti che non sono esplicitamente citati in altri trattati, come il diritto alla protezione dei dati. Ma, per la maggior parte, tutti i diritti nella Carta erano già riconosciuti nel diritto internazionale. Per esempio, la protezione dei dati era considerata come parte del diritto alla privacy. Quando gli stati membri dell'UE hanno trovato un accordo sull'elenco dei diritti contenuti nella Carta dei Diritti Fondamentali stavano più che altro copiando i diritti elencati nella Convenzione Europea sui Diritti Umani e nei trattati ONU sui diritti umani – che avevano già ratificato molti anni prima.