Con una lettera datata 30 novembre 2015, la sezione olandese del Comitato Internazionale di Giuristi (NJCM) aveva inviato al ministro della sicurezza e giustizia un commento sul disegno di legge sul rimpatrio e la custodia temporanea.
In precedenza, il 21 febbraio 2014, NJCM – insieme a molte altre organizzazioni – aveva commentato la relativa proposta di legge.
La proposta di legge di legge che è stata di recente presentata in Parlamento, insieme al parere della Divisione consultiva del Consiglio di Stato, alla relazione e al disegno i legge, sono motivo di una serie di osservazioni da parte di NJCM.
Modifiche essenziali
NJCM apprezza il fatto che la proposta di legge sia stata modificata in molti punti in risposta alle critiche mosse da più parti. Sfortunatamente, la proposta di legge è rimasta invariata in alcuni punti essenziali.
NJCM sottolinea in particolare che le ampie critiche da parte della Divisione consultiva del Consiglio di Stato, nel suo parere datato 18 dicembre 2014, non sono state prese seriamente in considerazione.
In una lettera al ministro della sicurezza e giustizia, datata 30 novembre 2015, NJCM pone le seguenti questioni, in sintesi:
- nella bozza (modifica suggerita all'articolo 5.3 del Decreto sull'immigrazione del 2000) si prevede che nello scegliere il particolare tipo di misura, occorre tener conto del livello di cooperazione da parte dello straniero alla sua espulsione e alla sua possibilità di ritorno. NJCM ritiene che – se uno straniero collabora alla sua espulsione – non ci sia alcun motivo di trattenerlo né, di conseguenza, di applicare una misura meno afflittiva.
- La proposta di legge dichiara di orientarsi sulla prassi applicata in questo momento, ossia un regime di tipo penitenziario.
- La spiegazione da parte del segretario di stato dell'articolo 16, primo comma, della Direttiva sul rimpatrio e della giurisprudenza è scorretta secondo l'opinione di NJCM. Esiste un obbligo positivo in capo allo stato olandese di costruire strutture specifiche nel futuro prossimo che non sono paragonabili a carceri.
- Un buon meccanismo di definizione della vulnerabilità degli individui è essenziale, secondo NJCM.
- NJCM nota con piacere che le possibilità di restare in contatto con il mondo esterno sono state ampliate. Tuttavia, tali possibilità restano troppo limitate. Questo vale, per esempio, per il numero di ore delle visite.
- Un'ulteriore obiezione riguarda il fatto che, ancora una volta, la possibilità di detenzioni ripetute non è stata esclusa dalla proposta di legge.
- Nella relazione allegata si legge che le raccomandazioni del Nederlandse Orde van Advocaten (l'Associazione di Avvocati Olandesi) e di Amnesty International di inserire nella proposta di legge ulteriori obblighi di notificazione agli avvocati sono state ignorate. Tali obblighi sono di grande importanza in caso di misure drastiche, come il collocamento in una cella di isolamento.
- Nell'attuale proposta di legge, l'articolo 44 stabilisce che i poteri del direttore di usare la forza e misure di restrizione della libertà possono essere usati anche per i trasferimenti da o all'interno della struttura di detenzione per migranti, nell'ambito del procedimento di espulsione. NJCM ricorda che il Consiglio di Stato ha sottolineato la mancanza di chiarezza sul perché sia necessario che anche il direttore della struttura di detenzione per migranti abbia questi poteri nell'ambito dell'esecuzione delle notifiche e delle richieste, previsti dagli articoli 60 e 63 della Legge sull'Immigrazione del 2000. La risposta della relazione allegata non convince NCJM.
La versione integrale della lettera può essere scaricata qui.