Il 24 giugno il Tribunale Distrettuale dell'Aia ha stabilito che lo stato deve intervenire più efficacemente per ridurre le emissioni di gas responsabili dell'effetto serra in Olanda. Lo stato deve anche assicurare che nel 2020 le emissioni olandesi saranno ridotte di almeno il 25% rispetto a quelle del 1990. E' stata la Fondazione Urgenda ad aver portato la questione in tribunale.

Attuali politiche insufficienti

Le parti concordano sul fatto che la gravità e la portata della questione climatica rendano necessario intraprendere delle misure per ridurre le emissioni di gas responsabili dell'effetto serra. In base all'attuale politica nazionale, l'Olanda potrebbe arrivare ad una riduzione massima del 17% entro il 2020, il che è al di sotto di quanto imposto ai paesi sviluppati dalle politiche internazionali sul clima, ossia una riduzione compresa tra il 25 e il 40%.

Lo stato deve garantire protezione

Lo stato deve fare di più per evitare il pericolo imminente provocato dal cambiamento climatico, anche in considerazione del suo dovere di proteggere e migliorare l'ambiente vivente. Lo stato è responsabile di controllare in maniera efficace i livelli di emissioni olandesi. Inoltre, i costi delle misure ordinate dal tribunale non sono eccessivamente alti.

Quindi, lo stato non dovrebbe nascondersi dietro al fatto che la soluzione al problema climatico non dipende esclusivamente dagli sforzi dell'Olanda. Qualunque riduzione delle emissioni contribuisce alla prevenzione dei cambiamenti climatici pericolosi. In quanto paese sviluppato, l'Olanda dovrebbe fare da apripista a questo proposito.

Con la sua decisione, il tribunale non è entrato nella sfera di competenza della politica. Il tribunale deve assicurare protezione legale, anche nei casi contro il governo, rispettando le prerogative governative di carattere legislativo. Per questi motivi, il tribunale, nell'esercizio del suo controllo con equilibrio, ha limitato l'ordine di riduzione al 25%, il limite minimo dell'intervallo 25-40% stabilito a livello internazionale.

Urgenda

Il procedimento legale era stato avviato dalla Fondazione Urgenda, una piattaforma di cittadini che sviluppa programmi e misure per prevenire il cambiamento climatico. La fondazione rappresenta anche 868 individui in questo caso.

Qui puoi leggere la sentenza.