Tre volontari francesi sono stati accusati e si trovano sotto inchiesta per aver dato dei panini ad alcuni dei molti rifugiati che si trovano in questa città aspettando l’occasione buona per attraversare il confine ed entrare in Francia.
'Non date cibo ai migranti'
A Ventimiglia, c’è un’ordinanza municipale che vieta a chiunque di fornire cibo ai migranti. L’ordinanza è stata emessa dal sindaco della città, Enrico Ioculano, l’11 agosto 2016, ma non era mai stata applicata fino ad ora.
L’ordinanza di Ventimiglia colpisce uno dei molti “crimini di solidarietà”, in quanto criminalizza la solidarietà con i rifugiati e i migranti di passaggio in Italia verso l’Europa.
Contestare una legge inumana
Il caso ha creato un dibattito politico. Le autorità comunali, compreso il sindaco, sono state criticate da molti che hanno ritenuto inconcepibile vietare la solidarietà umana e punire qualcuno per il suo desiderio di aiutare chi si trova in difficoltà.
A sua difesa, il sindaco ha sottolineato che Ventimiglia è diventata un hotspot problematico durante la crisi dei rifugiati: molti migranti hanno scelto questo posto come destinazione, nella speranza di avere una possibilità per attraversare il confine ed entrare in Francia.
Nel frattempo, si ritrovano nell’unico centro di accoglienza della città, che si è dimostrato inadeguato a fronteggiare tutti i migranti e i loro bisogni essenziali.
E’ per questo che, durante la scorsa estate, il consiglio comunale ha ritenuto necessario limitare la fornitura di cibo per questioni igieniche, selezionando e autorizzando solo poche associazioni umanitarie per gestire questo questo servizio.
L’aiuto dei volontari è essenziale
Ciononostante, la situazione ora è molto diversa, poiché il centro di accoglienza ha iniziato a mettere in atto le pratiche di identificazione, spostando i rifugiati in altri centri in tutta Italia e vietando a chi si rifiuta di essere identificato di restare all’interno del centro.
Le associazioni che prima erano autorizzate a lavorare con i migranti, ora possono occuparsi di chi è dentro al centro, ma per i molti che vivono in strada l’aiuto fornito dai volontari francesi che ogni giorno portano cibo e altri beni è più che essenziale.
In considerazione di questa situazione, molte organizzazioni per i diritti umani definiscono questo decreto semplicemente indifendibile. Offende la natura umana, viola palesemente la Costituzione Italiana e dissemina discriminazione e odio.
Patrizio Gonnella, presidente di Antigone/CILD, ha dichiarato che l’intera faccenda rappresenta l’abbandono di qualunque logica e che Antigone, organizzazione italiana impegnata nella tutela dei diritti umani nel sistema penale, fornirà a queste persone il sostegno legale per aiutarle a lottare contro questa accusa ingiusta.