Il tempo sta per scadere per il whistleblower Edward Snowden, che al momento vive in Russia.
La storia di Snowden
Edward Snowden è un cittadino americano ed ex funzionario dell'NSA e della CIA. Nel 2013, ha deciso di rendere pubblici i programmi di sorveglianza di massa che i governi degli Stati Uniti e del Regno Unito stavano realizzando a livello globale. A seguito delle sue rivelazioni e dopo un'incredibile fuga da Hong Kong, si è stabilizzato in Russia, dove vive tuttora, senza la possibilità di tornare a casa.
Infatti, se tornasse negli Stati Uniti, sarebbe sottoposto ad una legge vecchissima e molto dura (la Legge sullo Spionaggio del 1917) che potrebbe addirittura portare Snowden alla pena di morte.
A seguito delle rivelazioni, il Congresso USA ha dovuto limitare i poteri di sorveglianza dell'NSA emanando il Freedom Act, e anche i tribunali americani hanno iniziato a limitare i poteri di sorveglianza dell'NSA.
#PardonSnowden
Alla luce di questi eventi, l'American Civil Liberties Union, Amnesty International e Human Rights Watch hanno lanciato la petizione con cui chiedono al Presidente Obama di ricorrere ai suoi poteri presidenziali per concedere la grazia a Edward Snowden. (Anche i cittadini non americani possono contribuire firmando una petizione apposita qui).
Tra i sostenitori della petizione ci sono George Soros, fondatore e presidente di Open Society Foundation, Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, Tim Bemers-Lee, creatore del web, Daniel Radcliffe, attore. Anche il Parlamento Europeo si è espresso a favore della grazia, così come i giornalisti del Washington Post e del Guardian, che hanno vinto il Premio Pulitzer per aver riportato le informazioni di Snowden.
“La possibilità di continuare a lottare da uomo libero – ecco cosa va garantito a Edward Snowden,” scrive Patrizio Gonnella, presidente della Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti Civili.
'Snowden' il film
Nel frattempo, il film di Oliver Stone, “Snowden”, appena uscito, racconta la storia della fuga di notizie in maniera lineare nonostante la difficoltà e la complessità della questione. Il film spiega la relazione tra l'accesso del governo USA ai dati di tutto il mondo, e il terrorismo e le guerre.
Il punto di svolta della storia è quando Snowden comprende che la sua stessa vita privata e quella della moglie sono controllate e decide di intervenire. Il film è stato presentato a Roma il 16 ottobre ed è in sala dal 24 novembre.
Condanna a morte
Ora, dopo le recenti elezioni presidenziali, la possibilità che Snowden riceva la grazia dal Presidente Trump sono pressoché nulle. Infatti, Trump ha nominato Mike Pompeo capo della CIA, un uomo che in passato ha definito Snowden un traditore che dovrebbe essere condannato a morte.
Per questo è fondamentale che il Presidente Obama, nei suoi ultimi 50 giorni in carica, conceda la grazia a Edward Snowden.
“La grazia a Edward Snowden è sacrosanta. Ce lo ha ricordato anche Oliver Stone nel suo film. Dovremmo ricordarlo anche noi, pensando ai nostri diritti e a chi ha rischiato in prima persona perché fossero rispettati,” scrive Gonnella.