A luglio il Parlamento Polacco ha approvato la legge quadro sul genere, volta a facilitare le procedure legali in materia di riconoscimento del genere. Tuttavia, a settembre il presidente ha posto il veto sulla legge.
Dopo il veto del presidente, la legge sarebbe dovuta tornare alla camera bassa del Parlamento, il Sejm. Per superare il veto del presidente, almeno i tre quinti dei parlamentari avrebbero dovuto votare a favore della legge. Il voto programmato non ha mai avuto luogo, tuttavia, perché la commissione parlamentare non ha prodotto in tempo utile la necessaria relazione.
Per queste ragioni, la Polonia non ha ancora una disciplina giuridica sul riconoscimento del genere.
Pareri degli specialisti
Il disegno di legge stabiliva i casi in cui il riconoscimento del genere avrebbe potuto aver luogo in tribunale attraverso procedimenti non contenziosi. La domanda di riconoscimento del genere avrebbe richiesto i pareri di due specialisti, che avrebbero dovuto dimostrare che la persona ha un'identità di genere diversa da quella scritta sul suo certificato di nascita. La decisione finale del tribunale avrebbe autorizzato la persona ad ottenere nuovi documenti d'identità e un nuovo nome.
“Era una buona legge, che avrebbe introdotto standard e procedure, mancanti nella nostra legislazione,” ha dichiarato Dorota Pudzianowska, avvocato dell'Helsinki Foundation for Human Rights (HRHR). “Finora, i tribunali – per via di mancanza di disposizioni sulla questione – fondavano le loro decisioni su precedenti e sentenze della Corte Suprema.”
Veto
La giustificazione del veto del presidente ha sollevato molti dubbi tra varie associazioni, compresa HFHR. La motivazione ufficiale del gesto del presidente è stata che la legge non era ben costruita:
“La legge era piena di buchi e inconsistenze e in conflitto con le esistenti pratiche giudiziarie. Le soluzioni adottate dal Parlamento consentono, tra le altre cose, varie modifiche al genere registrato attraverso procedure semplificate e non richiedono di dimostrare la stabilità del sentimento di appartenenza ad un genere particolare. La legge avrebbe anche consentito matrimoni tra persone dello stesso sesso e l'adozione di bambini da parte di queste coppie.”
Secondo HFHR, tuttavia, la legge conteneva disposizioni chiare sugli aspetti controversi. La legge evidenziava, tra l'altro, che l'identità di genere dovrebbe essere considerata un sentimento duraturo e intenso e che chiunque dovrebbe essere messo nelle condizioni di determinare la propria sessualità e il proprio genere, che può corrispondere o meno al sesso indicato sul certificato di nascita.
Opportunità mancata
In base alla proposta di legge, tale condizione doveva essere confermata da due pareri separati di psichiatri o sessuologi. Inoltre, determinare se un senso di appartenenza ad un genere è duraturo e forte costituisce un elemento per definire le persone come transessuali.
La legge è stata un'opportunità mancata di implementare i diritti delle persone transessuali e di proteggere la loro identità e i loro diritti. Al momento, tuttavia, nulla lascia intendere che il disegno di legge tornerà presto in Parlamento.
Ulteriori informazioni sul riconoscimento del genere in Polonia sono disponibili nella pubblicazione “Riconoscimento del genere in Polonia.”