Technologie e Diritti

Spagna fa un passo indietro sulla riforma della Legge Bavaglio

Il nuovo piano del governo per riformare la famigerata “legge bavaglio” non placa le preoccupazioni espresse dai difensori dei diritti umani e dai cittadini.

by Jonathan Day

L'ottimismo era aumentato rapidamente la scorsa estate, quando il nuovo governo spagnolo aveva promesso di apportare modifiche significative alla legge sulla sicurezza dei cittadini, nota come “legge bavaglio” per via delle gravi limitazioni alla libertà di parola e di assemblea che essa provoca. Ma l'ottimismo è scemato ora che il processo di riforma sta andando avanti. Le attuali modifiche e negoziazioni in Parlamento non intaccano quelle parti della legge che limitano in maniera più grave i diritti umani.

Come siamo arrivati fin qui

La legge sulla sicurezza dei cittadini è stata proposta nel 2013 dal governo dell'allora Primo Ministro Mariano Rajoy, il cui partito di destra godeva della maggioranza in entrambe le camere del Parlamento. Apparentemente la legge aveva l'obiettivo di migliorare la sicurezza dei cittadini e proteggere l'ordine pubblico. In realtà, era volta a silenziare le manifestazioni di dissenso nei confronti del partito di Rajoy in un momento in cui le proteste contro l'austerità stavano dilagando nel paese. Anziché rispondere alle istanze delle persone in un momento di bisogno, il governo ha scelto di reprimere il diritto ad organizzare proteste pacifiche.

Quando la legge è entrata in vigore nel 2015, il contraccolpo è stato rapido. Decine di migliaia di cittadini hanno organizzato grandi manifestazioni fuori dal Parlamento e da altri edifici di Madrid, indossando bavagli blu o nastri adesivi sulla bocca per rappresentare l'effetto raggelante che la legge ha sulla libertà di parola. Critiche sono arrivate anche dalla comunità internazionale sui diritti umani. Nel mese di febbraio 2015, quattro inviati speciali delle Nazioni Unite (sul diritto all'assemblea pacifica, sulla promozione e protezione del diritto alla libertà di espressione, sulla promozione e protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali nella lotta al terrorismo e sulla situazione dei difensori dei diritti umani) hanno presentato una dichiarazione congiunta contro la legge bavaglio, sostenendo che essa “criminalizza un ampio range di azioni e comportamenti che sono essenziali per l'esercizio di questo diritto fondamentale, limitandone significativamente l'esercizio” e “limita in maniera non necessaria e sproporzionatamente le libertà fondamentali come l'esercizio collettivo del diritto alla libertà di opinione e di espressione in Spagna”.

Anche Rights International Spain (RIS), membro di Liberties, ha ampiamente criticato la legge, fin dalla sua prima versione sotto forma di disegno di legge. Nello specifico RIS evidenzia le limitazioni al diritto dei cittadini di filmare la polizia, di manifestare pubblicamente e di interrompere in maniera pacifica le operazioni ufficiali in nome della protezione dei diritti delle persone.

Cosa non funziona nel programma di riforma

L'attuale amministrazione sembra voler lasciare intatte molte delle parti più problematiche della legge. Si era detto che la disposizione che vieta di fotografare o filmare i poliziotti fosse destinata a scomparire, ma ora sembra che rimarrà, in una qualche forma. Non c'è motivo perché resti. Fotografare o filmare i poliziotti in servizio è uno dei modi migliori per individuare i responsabili di abusi di potere. E non ha senso che una categoria di professionisti che esiste per proteggere le persone si opponga a misure che potenziano in maniera pacifica le responsabilità e la trasparenza. Inoltre, se qualcuno volesse usare una fotografia di un poliziotto in maniera tale da danneggiarlo, dei meccanismi per sanzionarlo esistono già da prima della legge bavaglio.

Tra le altre parti problematiche che potrebbero rimanere, c'è il divieto di assemblee pacifiche di fronte al Congresso o al Senato riuniti in seduta e il divieto di assemblee spontanee. Entrambi i divieti violano il diritto fondamentale alla libertà di assemblea. Il Parlamento e altri edifici pubblici sono proprio le sedi di fronte alle quali le persone dovrebbero esprimere istanze nei confronti di chi li governa. Non andrei in un negozio di scarpe per lamentarmi del kebab che mi ha costretto tutta la notte a stare in bagno. Lo stato ha l'obbligo di proteggere queste manifestazioni, anche quando avvengono spontaneamente. L'inviato speciale delle Nazioni Unite sul diritto di assemblea ha raccomandato che le assemblee spontanee siano “riconosciute per legge” in tutti gli stati.

Un altro problema con la legge bavaglio è che penalizza, in maniera estremamente vaga, l'interferenza con un'operazione ufficiale, che include tutto, dalle partite di calcio agli sfratti. La legge dichiara:

"Atti di ostruzionismo volti a impedire a qualunque autorità, pubblico impiegato o ente pubblico di esercitare in maniera legittima le sue funzioni, rispettare o far rispettare accordi amministrativi o decisioni giudiziarie, a condizione che si verifichino al di fuori delle procedure legalmente stabilite e non costituiscano un crimine.”

Ma cosa costituisce un “atto di ostruzionismo”? La legge non lo dice e lascia alla polizia troppo potere di agire e giudicare a sua discrezione. Questo significa che spesso viene applicato in modo da penalizzare comportamenti pienamente pacifici e legittimi in una società democratica. Ed è curioso che questo divieto esista – quale valore protegge? La santità della Copa del Rey?

Per tutti questi reati ed altri, la legge bavaglio ha previsto multe assurde. Utilizzando dati del Ministro dell'Interno, Amnesty International ha calcolato che lo stato ha arrestato in media 80 persone al giorno sulla base della legge e disposto almeno 25 milioni di euro di multe. In realtà sorprende un po' che questa cifra sia così bassa considerate le enormi dimensioni delle sanzioni previste dalla legge: tra 30,000 e 600,000 euro per partecipazione a proteste non precedentemente autorizzate; tra 600,000 e 300,000 euro per tentativo di interrompere uno sfratto; tra 600 e 300,000 euro per interruzione di un evento pubblico; fino a 30,000 euro per aver manifestato “mancanza di rispetto” nei confronti dei poliziotti. Queste cifre non sono solo dure, sono spietate.

C'è ancora tempo

Non è troppo tardi perché il governo ascolti i cittadini e i difensori dei diritti e implementi riforme che di fatto migliorano la situazione dei diritti umani in Spagna. Non c'è dubbio che la legge bavaglio sia stata un miserabile fallimento, sia per il cinico proposito di azzittire le voci critiche che di rendere i cittadini più sicuri.

“Sebbene la legge non avrebbe dovuto essere approvata dall'inizio e quindi ora dovrebbe essere abrogata, questo processo di riforma della legge sulla sicurezza dei cittadini è una buona occasione per il potere legislativo per conformrsi alle norme internazionali sulla libertà di espressione e di assemblea pacifica”, ha dichiarato Lidia Vicente, direttore di Rights International Spain.

In effetti, se il legislatore implementasse le raccomandazioni di RIS, contribuirebbe a tutelare i diritti fondamentali nel paese senza sacrificare in alcun modo la sicurezza pubblica.

Non è troppo tardi per far sentire la tua voce e cambiare il percorso della riforma.

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