Rights International Spain, insieme alle associazioni Giudici per la Democrazia e Forum dei Giudici Indipendenti, per la seconda volta nella presente legislatura ha scritto una lettera all'inviato speciale ONU sull'indipendenza dei giudici e degli avvocati, denunciando il fatto che “molte iniziative governative stanno erodendo il principio della separazione dei poteri,” il che “porta ad un indebolimento del potere giudiziario e dello stato di diritto.”
Per la prima volta il loro rapporto fa riferimento alla controversa nomina del nuovo presidente della Terza Divisione della Corte Suprema (Camera dei Contenziosi Amministrativi).
Secondo gli standard internazionali sul tema, per salvaguardare l'imparzialità e l'indipendenza dei giudici, è necessario che queste nomine siano trasparenti e libere da pressioni o influenze e che i criteri che guidano la nomina siano obiettivi e basati sull'integrità professionale e sulle competenze.
Ingerenza del governo
Le organizzazioni spiegano che il mancato rinnovo di José Manuela Sieira Míguez è un momento storico, perché è la prima volta nella storia della Corte Suprema che un presidente della camera non viene rinnovato per il secondo mandato. Il mancato rinnovo è avvenuto nonostante i suoi 22 anni di lavoro presso la Corte Suprema, gli ultimi cinque dei quali da presidente della camera.
Il Consiglio Generale della Magistratura non ha giustificato questa decisione e ci sono prove dell'ingerenza del governo su sentenze come quella dell'annullamento della grazia inizialmente concessa ad un autista “kamikaze” al confine.
Questa nomina costituisce, nelle parole degli autori del rapporto, “un'ulteriore espressione della situazione disastrosa dell'indipendenza dei giudici in Spagna, con particolare riferimento alla riforma del Consiglio Generale della Magistratura la cui indipendenza si sta riducendo.”
Il rapporto critica la più recente riforma dell'Ordinamento Giudiziario (Ley Orgánica del Poder Judicial), che include modifiche che indeboliscono la natura collegiale del Consiglio Generale della Magistratura e quindi la sua indipendenza.
Vari emendamenti
Il rapporto mette in luce il fatto che sono stati approvati dieci emendamenti, tra cui questo, all'Ordinamento Giudiziario, tutti proposti dal Partito Popolare.
Si tratta di “riforme così profonde da avere un impatto sulla garanzia del potere giudiziario,” e nonostante questo non è mai stato aperto un dibattito autentico con le organizzazioni della società civile, né queste riforme hanno tenuto in considerazione le opinioni dei professionisti legali, secondo gli autori del report.
Infine, gli autori del rapporto denunciano che la riforma del Codice di Procedura Penale al momento in discussione al Senato (e sostenuta dall'attuale governo) fisserebbe “un periodo di tempo limitato per le indagini penali nel presunto tentativo di accelerare il sistema della giustizia.”
Questa misura, secondo le organizzazioni, “riguarderebbero specialmente i casi di corruzione politica, perché impedirebbe ai giudici di portare avanti le indagini necessarie per questi tipi di reati.”
Riforma controproducente
La riforma non include una distribuzione del budget tale da consentire che “le indagini penali siano realizzate al di fuori di limiti temporali,” e le organizzazioni ritengono che questa misura “sia controproducente nella lotta alla corruzione, perché nella pratica aumenterebbe l'impunità.”
Dobbiamo tenere a mente che alcuni mesi fa, nell'aprile di quest'anno, Rights International Spain e Giudici per la Democrazia hanno inviato una lettera e un rapporto al Consiglio Europeo in cui criticavano le due riforme legislative (dell'Ordinamento giudiziario e del Codice di Procedura Penale) tra le varie misure comprese in un insieme di riforme promosse dal governo spagnolo.
Le organizzazioni hanno considerato queste “riforme parziali e inadeguate,” che andrebbero annullate finché non sarà realizzato un “processo di consultazione con esperti e organizzazioni della società civile” con l'obiettivo di riorganizzare e modernizzare il sistema giudiziario.
Stato di diritto
Le organizzazioni hanno sollecitato il governo ad utilizzare un nuovo strumento europeo volto a rafforzare lo stato di diritto e ad “adottare una serie di misure per prevenire il continuo deteriorarsi dello stato di diritto in Spagna.”
Lydia Vicente, direttore esecutivo di Rights International Spain, ha dichiarato che “ la mancanza di indipendenza giudiziaria nel nostro paese è insostenibile, primo perché costituisce una minaccia ad uno degli elementi essenziali dello stato di diritto e secondo perché senza l'indipendenza dei giudici sono a rischio i diritti e le libertà dell'intera popolazione.”
Joaquím Bosch, portavoce di Giudici per la Democrazia, una delle associazioni di giudici che hanno stilato del rapporto, afferma, “La pressione politica per il controllo del sistema giudiziario ha raggiunto un livello mai visto da quando è stata istituita la democrazia. Gli sforzi politici per influenzare i tribunali di più alto livello stanno gravemente indebolendo la credibilità delle nostre istituzioni giudiziarie. La divisione dei poteri è seriamente a rischio nel nostro paese e per questo motivo chiediamo l'intervento delle organizzazioni internazionali.”