I cittadini di tutta Europa stanno esercitando il proprio diritto ad esprimere il proprio malcontento, sfidare le politiche dei governi e far sentire la propria voce attraverso la mobilitazione e la protesta pacifica. La risposta del governo spagnolo ad una società civile attiva e determinata contro le politiche di austerità è stata quella di attuare un programma di riforme che limita ulteriormente le libertà e diritti, invece di rispondere alle esigenze e alle richieste della gente, e di ridurre notevolmente le garanzie di cui i cittadini godono dinanzi ai giudici. E non sono azioni isolate: sono parte di un piano che si propone di lasciarci # WithoutJustice (senza giustizia).
Le riforme del governo spagnolo prevedono quanto segue:
La riforma della legge di pubblica sicurezza è stata definita la "legge anti-protesta" o "legge bavaglio" perché cerca di limitare il diritto di riunione e la libertà di espressione dei cittadini. La proposta di legge dice che: "l'occupazione di ogni spazio comune, pubblico o privato che sia" verrà considerata una infrazione amministrativa, soggetta ad una multa fino a 1.000 euro. Un parco è uno spazio comune. Una piazza è uno spazio comune. Una strada è uno spazio comune. Che intenzioni ha il governo? Questa è una violazione della Costituzione spagnola, della Carta europea dei diritti fondamentali, della Convenzione europea sui diritti dell'uomo e del Patto internazionale sui diritti civili e politici.
La riforma del Codice Penale prevede diverse modifiche che influiscono negativamente sui diritti dei cittadini. La parte dedicata ai "delitti contro l'ordine pubblico" è stata pensata per limitare la libertà di espressione e la libertà di riunione pacifica, entrambe libertà protette dalla Costituzione e insite in ogni democrazia veramente libera e giusta. E se pensate che si possa facilmente porre rimedio a questa ingiustizia ricorrendo ai tribunali, vi sbagliate.
Il governo sta costruendo degli ostacoli per rendere più difficile ai comuni cittadini l'accesso al sistema giudiziario. Una legge del 2012 impone ai cittadini di pagare una tassa per sottoporre qualunque questione non penale ad un tribunale, o per impugnare una sentenza. Vuoi presentare un ricorso contro una banca che ti ha ingannato convincendoti ad acquistare prodotti finanziari tossici? Vuoi impugnare la multa che ti è stata fatta per aver protestato? Beh, allora è meglio che paghi la tassa o che lasci perdere. In Spagna ora sono queste le tue opzioni.
La riforma del patrocinio gratuito (ovvero la prestazione di un avvocato a spese dello stato in caso di mancanza di risorse finanziarie), si tradurrà in un minor numero di persone che beneficeranno della consulenza gratuita. Chi vuole impugnare una multa ricevuta per aver partecipato ad una manifestazione, o magari vuole chiedere di pagare di una fattura scaduta, ma guadagna più di 1.065 euro al mese e non ha famiglia, non ha diritto alla difesa pubblica gratuita, e dunque dovrà pagare per un avvocato, per qualcuno che lo rappresenti in giudizio e per le spese di giustizia.
La riforma del Codice di procedura penale comporta che le ONG, i movimenti sociali e le altre organizzazioni che hanno denunciato le violazioni dei diritti umani e la corruzione politica non potranno più farlo in futuro. I procuratori potranno in risposta avviare qualunque azione legale senza adeguati controlli e contrappesi. L'Ufficio del Procuratore Generale risponde direttamente al Governo. I procuratori spesso cercano di ottenere pene detentive per i manifestanti, sono passivi di fronte alla corruzione e mirano al proscioglimento davanti ai casi di abusi della polizia o di maltrattamenti.
Come se tutto questo non bastasse, il governo ha cercato di limitare la capacità dei cittadini di accedere alla giustizia ridimensionando il potere giudiziario. Il governo ha abolito le posizioni di 1.200 giudici supplenti, giudicati inutili. Questa mossa mette in evidenza la sfiducia del governo verso la magistratura, e si propone di annullare le denunce e le critiche dei giudici tappandogli la bocca con un bavaglio, limitando la loro libertà di espressione e di partecipazione alla vita pubblica.
I diritti umani, la giustizia e lo stato di diritto sono al centro dell'Unione europea. Pertanto qualsiasi tentativo di attaccare questi valori e smantellare lo stato di diritto costituisce un attacco al sistema dell'UE. Questo è scandaloso. Non vogliamo ritrovarci #WithoutJustice (senza giustizia). Spetta a ciascuno di noi di dire di no!
Per maggiori informazioni visita il nuovo sito di Rights International Spain!